Scientificamente provato? ▷ Il vaccino raccontato in 3 minuti… è comico!

Tutte le contraddizioni delle fiale. Il vaccino contro il covid, presentato come salvifico in questi primi mesi di inizio della campagna vaccinale, è già stato più volte oggetto del contendere nel dibattito pubblico. Numerose sono state le divergenze tra ciò che veniva raccontato in principio e quella che sarebbe stata la realtà dei fatti. Vale per le dosi prodotte e consegnate dalle case farmaceutiche, per la temperatura di conservazione, per la quantità di inoculazioni da somministrare per rendere il prodotto davvero efficace (o almeno così si spera).

Su questi e altri punti, molto si è dibattuto e anche ironizzato. In particolare sul web si sono susseguite le reazioni di scherno. Una di queste, sotto forma testuale, è stata portata in onda da Fabio Duranti che in diretta con Francesco Vergovich ha letto “scientificamente provato”, ovvero un testo pubblicato e diffuso online.

Ecco l’intervento di Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.

“Volevo leggere una cosa che ho trovato in rete. Non ne conosco l’autore ma mi farebbe piacere conoscerlo perché questo scritto rappresenta quello che sta accadendo oggi in Italia. Questa grande confusione, che poi rappresenta anche il nostro Stato. E quindi la domanda è: possiamo fidarci?

‘Scientificamente provato’ si intitola questo testo.
‘Il vaccino Pfizer si inocula con due dosi, a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Ma anche dodici settimane va bene. Ma pure una dose sola basta e avanza. Magari diluita in due mezze dosi, perché no? Metà subito e un’altra metà con comodo, quando arriveranno. Con una fiala escono 5 dosi, ma anche 6 se le allunghiamo un po’. La conservazione del vaccino tassativamente deve essere tra -80 e -60 gradi, sennò è acqua fresca. Ma anche a -20 non cambia niente, alla fine che ce frega. Le due dosi devono essere ovviamente dello stesso vaccino, chiaro no? Ma pure una di una marca e una dell’altra va bene lo stesso, basta che la somma faccia due. Uno Pfizer e uno Moderna si può fare, ma va bene anche uno Astrazeneca. Uno Soberana e uno Sinovac? No, la somma fa due e non tre perché gli ultimi due vaccini vengono fuori dalla Nato e valgono la metà…’

Io trovo che questo scritto sia simpatico, interessante e amaro perché rappresenta una vera realtà. Sembrano stupidaggini ma è quello che ci raccontano tutti i giorni”.