Molto sconcerto e tanta, tanta confusione dopo il focolaio scoppiato nel weekend nel padiglione Maragliano del nosocomio. La bufera è su un’infermiera che aveva rifiutato il vaccino; si sono subito riaccesi i dibattiti sull’obbligatorietà vaccinale per i sanitari sulla quale molti esponenti celeberrimi della medicina non transigono: da Galli a Crisanti, da Lopalco a Bassetti.
In particolare quest’ultimo, in quanto diretto interessato, si è soffermato sul caso in un post su Facebook: “Fuori dagli ospedali i sanitari che non si vaccinano. La politica batta un colpo su quest’argomento“.
Gli occhi sono ora tutti puntati sull’infermiera in questione.
“Un sanitario, che aveva deciso spontaneamente di non vaccinarsi per il Covid, ha probabilmente infettato alcuni pazienti generando un cluster ospedaliero. Sostengo, insieme ad altri colleghi, da vari mesi la necessità di una legge nazionale per rendere obbligatorio il vaccino per i sanitari“, dice ancora Bassetti, cui fa eco gran parte del panorama medico scientifico.
Nell’affermazione del direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova è però nascosta una magagna “tecnica”: è stato infatti ribadito più volte da molti virologi che il vaccino non agisce sul contagio, e che ci sarebbe il pericolo concreto che anche dopo l’inoculazione si resti contagiosi, in quanto ciò che si va ad attaccare del virus sono i sintomi: non si spiega alla luce di tutto ciò tanta sicurezza nel ricondurre il contagio all’infermiera sospetta.
Questo è quanto ricordato da Sigfrido Ranucci in diretta con Francesco Vergovich.
Sentite cosa ha detto il conduttore di Report a ‘Un Giorno Speciale’
“Qui ci sono delle contraddizioni, perché noi sappiamo benissimo dagli studi che la contagiosità del virus non si ferma con la vaccinazione. Si ferma d’istinto. Questo è quello che abbiamo capito dagli studi trial fatti fino ad oggi dalle farmaceutiche, perché non si è investito sulla contagiosità. Il contagio si ferma con la cosiddetta immunità di gregge, cioè quando tu hai raggiunto l’85% delle persone vaccinate.
Io auspicherei che tutte le persone che sono in ambiti sanitari vengano vaccinate, come chi fa lavori pericolosi deve avere l’elmetto.
Detto questo però dire che la colpa è di quella persona che ha contagiato altri per via della mancanza della vaccinazione è un po’ ardito, anche perché fino all’altro giorno ci è stato detto che vaccinarsi non significa non contagiare: anche se si ha una carica virale più bassa continui ad essere contagioso. Abbassi solamente il malessere dei sintomi.
Del resto fermare il virus completamente, anche per quanto riguarda il contagio, è successo solo col vaiolo. Questo non lo dico io ma l’ha detto Crisanti, quindi dire che ci si è contagiati perché un operatore sanitario non ha fatto il vaccino secondo me è un po’ azzardato dirlo“.
La testimonianza: “Ti prendi una polmonite? Nessuno ti cura”
“Vi confermo dall’esperienza dei miei parenti che non sapevo neanche dove ricoverarli, perché la maggior parte dei reparti specializzati in pneumologia sono ormai dedicati al Covid. Se tu hai più di ottant’anni e godi anche di buona salute ma ti becchi la polmonite rischi di essere abbandonato!
La persona in questione in quelle condizioni è morta prima di essere portata in una zona grigia, perché era risultata negativa ai continui tamponi che gli facevano per capire se quella polmonite fosse o meno ricollegabile al Covid. Non lo era, perché è risultata negativa fino all’ultimo, anche nell’esame del sangue. Ma non è stata ricoverata, è stata tenuta nella zona grigia del pronto soccorso ma senza le dovute cure.
Il pronto soccorso nel frattempo esplodeva, perché nel mentre non è che abbiamo messo mano a nuove risorse per incrementare gli ospedali e i reparti sanitari, capite?
Ci si è concentrati esclusivamente sul Covid, che ha un tasso di mortalità basso rispetto ad alti tipi di infezioni, ma rende tutto talmente avvelenato che non si riesce a curare chi ne avrebbe diritto“.