“La scelta migliore era continuare a vivere” ▷ Fini contro lockdown, virologi e agenzie del farmaco

Tutti chiusi a casa, proprio come un anno fa. Basterebbe solo questo per fare emergere qualche dubbio anche tra i più fieri sostenitori di lockdown e chiusure. Dati alla mano l’Italia è stata per lungo tempo maglia nera in Europa e nel mondo nella gestione dell’epidemia. Una tendenza al disastro confermata anche e nonostante l’arrivo di Draghi al Governo, che in termini di lotta al covid ha seguito la stessa linea di Conte: né più, né meno.

Ciò che più sorprende, almeno così dovrebbe essere, è che uscendo fuori dai confini del nostro Paese esistono dei veri e propri modelli opposti alla strategia italiana. Uno su tutti? E’ il sempre in voga caso della Svezia, elogiato anche dal giornalista Massimo Fini. Intervenuto ai microfoni di Francesco Vergovich, Fini ha parlato di come la scienza abbia perso fiducia a causa della sua condotta contro il virus.

Ecco l’opinione di Massimo Fini a “Un Giorno Speciale”.

“La scienza medica è stata completamente presa di sorpresa. Lo abbiamo visto con il fatto che sono intervenuti epidemiologi e virologi e tutti avevano un’opinione diversa l’uno dall’altro. Alle volte in contraddizione anche con sé stessi. Questo ha minato anche la fiducia della popolazione nelle agenzie di controllo: Ema, Aifa, Oms. Perché ci crede più?

Il medico di base, oggi, è un passacarte, un burocrate. Vai lì e perdi tempo. E nel caso del covid è importante perché sappiamo che questa malattia comincia con una cosa normale e poi ha uno scatto improvviso e a quel punto finisci in terapia intensiva e sei spacciato.

Poi c’è un aspetto generale: noi abbiamo avuto troppa fiducia nella scienza tecnologicamente applicata. La scienza come conoscenza è fuori discussione. Non è vero che risolve tutto e può risolvere tutto. Tra l’altro, adesso ci dicono questi esperti, che anche quando fosse finita l’acne del covid comunque l’epidemia resterà. Allora bisogna rassegnarsi al fatto che ogni tanto si muore…

Non sappiamo intanto quanto dura l’effetto del vaccino. Non si sa se sono sei mesi. Si sa che non è eterno, come è stato quello del vaiolo. Non si sa se uno che ha fatto il vaccino può ancora trasmettere o non trasmettere la malattia. E questo mi sembra molto importante saperlo. Ma poi ci sono altre cose che non sono state valutate. Recenti studi hanno detto che il lockdown per la fascia degli adolescenti ha effetti devastanti sulla salute: depressione, stress, anoressia, ecc… Quindi bisogna valutare gli effetti collaterali. Per questo io ho detto, ho scritto che la scelta migliore l’ha fatta la Svezia. Non ha fatto lockdown e non ha impedito alla gente di vivere”.