Crescono le incertezze sul covid, anziché diminuire. Viceversa, emergono sempre più novità che vanno nella direzione opposta a quella percorsa fino ad ora nel contrasto al virus sars-cov 2. Di recente alcune ricerche hanno avanzato la tesi dell’inefficacia del lockdown per contenere la crescita dei casi, altre hanno preso in esame l’utilità delle mascherine e di altre misure di prevenzione.

Sotto i riflettori, questa volta, è finito il tasso di mortalità del covid. Sui decessi, comunque la si pensi, i dati parlano chiaro: l’Italia ha da poco superato la soglia “psicologica” dei 100.000 decessi causa pandemia, siamo tra i Paesi al mondo con il più alto tasso di vittime per milione di abitanti. Valori drammatici che però non esulano da ricerche e considerazioni sulla reale pericolosità del virus.

Ebbene, uno studio del Kobe City General Medical Hospital, in Giappone, ha rivelato che la mortalità del covid-19 potrebbe essere di gran lunga inferiore a quello che finora gli scienziati avevano ritenuto. Addirittura minore di quella della normale influenza. Una ricerca della quale ha discusso in diretta Fabio Duranti ai microfoni di Francesco Vergovich. Questo il suo commento a “Un giorno speciale”.

“Allora, test in Giappone. Andiamo a prendere il giornale La Stampa, anche se questa notizia sta su tutti i giornali e su tutte le riviste scientifiche: ‘Test sulla mortalità effettuati in Giappone: la mortalità da coronavirus è inferiore all’influenza’. Sotto al titolo leggiamo: ‘Studio del Kobe City General Medical Hospital su mille campioni di sangue: solo lo 0,01% è deceduto a causa del Covid. La prudenza degli scienziati: non abbassare la guardia’.

Io vi invito a leggerli questi articoli. Qua si parla di uno studio molto approfondito e scientificamente valido. Praticamente in Giappone dicono: ‘guardate che non è come dite voi’. Se andiamo a guardare bene con rigore scientifico, con l’esame autoptico dei deceduti, con l’esame della reale infezione che hanno avuto le persone, non con i tamponi fatti con i cicli di 40,45… no roba seria. I giapponesi non li puoi prendere per i fondelli così facilmente, sono molto più severi di noi.

Viviamo questo mondo distopico. Viviamo la prepotenza del potere, che ignorando la ragionevolezza dei dati di fatto, continua a propinarci la stessa narrazione. Questo è intollerabile”.