Va bene, un altro giorno di commenti su Sanremo ce lo possiamo concedere. In fondo sono stati periodi brutti, ci siamo distratti un po’. A me Sanremo è piaciuto, devo dirlo chiaramente. Mi è piaciuta pure l’ultima serata. Non ho mai seguito fino a tardi, ma poi c’è sempre Rai Play per poterselo rivedere. Ma mi sono piaciute le canzoni. Mi è piaciuto moltissimo la canzone dei Maneskin che ha vinto. Ma, devo dire la verità, la cosa che mi è piaciuta di più è l’interpretazione dei Maneskin insieme a Manuel Agnelli di una famosa canzone dei CCCP, quasi dimenticata, che invece è straordinaria.

In quella canzone, rifatta in quella maniera, ci ho trovato tante cose. Mi è sembrata veramente molto interessante e molto bella. Mi sono piaciuti Colapesce e Di Martino. Altri non mi sono piaciuti, ma sono sempre gli stessi. A Sanremo si arriva con canzoni da Sanremo, e sembrano quelle destinate a vincere, invece questa volta no. Hai visto mai che, visto che è stato un voto popolare, non ci siano cambiamenti nei gusti degli italiani. Ma questo naturalmente non lo possiamo sapere. Questa edizione fa un po’ il paio con quelle in cui hanno vinto gruppo che magari anche i miei favoriti, ma certamente non molto popolari o comunque non molto destinati alla vittoria in un Festival come quello.

Se abbia senso o no ancora Sanremo, questo non saprei dirlo, ma ormai è una tradizione quindi possiamo fare anche a meno di giudicarla. Che ci siano tutti gli altri canali spenti, quando c’è Sanremo, anche questo è un po’ sempre accaduto tranne qualche volta. La conduzione mi è piaciuta, mi è piaciuto anche molto Fiorello, mi sono piaciuti anche quasi tutti gli ospiti. Secondo me è andata bene. Poi se dobbiamo pensare che ogni volta si debba fare un ascolto maggiore di quello precedente, francamente non ci siamo proprio. E se poi dobbiamo pensare che per questa ragione si deve pensare all’investimento che si fa per Sanremo, bisogna ricordare che una gran parte degli introiti pubblicitari della televisione pubblica italiana derivano proprio da quel Festival. Quindi non mi scandalizzerei così tanto.

Per questi quattro giorni mi ha distratto, mi ha tirato fuori dal fatto che stiamo tutti a pensare alle nostre curve pandemiche e non abbiamo, almeno per qualche momento, riflettuto sul fatto che rischiamo fra qualche giorno di stare molto peggio di prima da quel punto di vista. Ma ancora per qualche giorno il ricordo di Sanremo ci sta bene.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi