Ci spostiamo in Sud America, dove il Cile rappresenta il primo paese al mondo ad aver somministrato più dosi del vaccino anti-Covid (per 100 abitanti), superando anche gli Stati Uniti e Israele.

“Quello che abbiamo fatto prima è stato che l’anno scorso, maggio/giugno, abbiamo cominciato a negoziare con le aziende farmaceutiche e a prenotare questi vaccini”. E’ con queste parole che l’Addetto Stampa dell’Ambasciata Cilena in Italia, il Dottor Konrad Paulsen, evidenzia una delle strategie utilizzate dal paese per accedere più velocemente al farmaco.

L’attuale situazione sul fronte vaccinale del Cile è questa, ma con quali modalità e speranze il paese sta affrontando l’emergenza sanitaria? E’ simile a quella europea e, fattispecie, a quella italiana? Quale vaccino in particolare viene distribuito all’interno del territorio cileno?

Ne abbiamo parlato con il Dottor Paulsen in diretta. Ecco il suo intervento a “Lavori in corso”.

La corsa al vaccino

“In Cile abbiamo avuto 21mila morti, 860mila contagiati. Quello che abbiamo fatto prima è stato che l’anno scorso, maggio/giugno, abbiamo cominciato a negoziare con le aziende farmaceutiche e a prenotare questi vaccini. Prima di tutto con la Cina, poi anche con Pfizer e Biontech. Abbiamo così assicurato una buona somministrazione e a prezzi non come sono adesso.

Noi abbiamo più o meno 1400 posti di vaccinazione. Importante è stata la grande collaborazione tra le Istituzioni Accademiche, le Università con il Governo e con le aziende farmaceutiche che producono questi vaccini.

Abbiamo diversificato le somministrazioni, prima la Sinovax e poi la Biontech e Pfizer e anche l’AstraZeneca. Stiamo aspettando adesso l’arrivo di 4 milioni di dosi che sarà solo una dose di vaccino della Johnson & Johnson. Possiamo dire che anche il Governo, tramite il Ministero della Salute, ha fatto una campagna di trasparenza. Non abbiamo opposizione a fare i vaccini, siamo un paese con un grandissimo livello di cultura ed educazione, questo è stata una cosa favorevole. Abbiamo cominciato a fine dicembre con i gruppi più vulnerabili come gli over 80. Il primo febbraio è iniziata la vaccinazione massiva, stiamo facendo adesso 130-140mila vaccini al giorno. Adesso abbiamo 5 milioni e mezzo di persone vaccinate dei 18milioni.

La vita quotidiana in Cile

E’ molto simile all’Italia. E’ un momento complicato, ci sono più di 5mila contagi al giorno. Stiamo entrando in una terza ondata. Ci sono zone rosse in diverse regioni. Abbiamo il coprifuoco e l’uso delle mascherine. E’ molto simile all’Italia in quanto ai tempi e ai locali che possono stare aperti.

Le persone che non hanno lavorato hanno ricevuto degli indennizzi. Il Governo ha delle risorse per fare questi aiuti, siamo un paese organizzato in termini finanziari e istituzionali. Si sta facendo piano piano.

Le donazioni ai paesi vicini

“Il Cile sta inviando un dono all’Ecuador e al Paraguay di 20mila vaccini a ogni paese per le persone che lavorano all’ospedale. Vogliamo essere solidali con i nostri vicini del Sud America, anche al Perù stiamo inviando le bombole di ossigeno che lì scarseggiano. Ci sono tanti paesi in America Latina che stanno soffrendo questa pandemia e non hanno dei vantaggi o la posizione che ha il Cile in questo momento”.