La campagna vaccinale anticovid sembra aver subito un ulteriore blocco significativo: un lotto delle dosi del vaccino AstraZeneca è stato sospeso dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Ma non solo in Italia si registrano problemi, anche Danimarca e altri Paesi europei hanno preso provvedimenti sul prodotto elaborato dalla casa farmaceutica britannica.

“Sono preoccupato per il momentaneo alt alla somministrazione. Bisogna capire se è stato il vaccino perché non era un lotto fatto bene”: questa l’opinione del professor Massimo Ciccozzi, Direttore dell’Unità di Statistica Medica ed Epidemiologica del Campus Biomedico di Roma, in merito allo stop del vaccino AstraZeneca. Quali sono i reali rischi? Ne ha parlato il Prof. Ciccozzi a “Lavori in corso”.

“Vaccino AstraZeneca? Preoccupato per il momento?”

“Preoccupato per il momentaneo alt alla somministrazione. Bisogna indagare e capire, sono molti i fattori di rischio per quel tipo di coagulo che si è andato a formare dopo una vaccinazione. Bisogna capire se è stato il vaccino perché era un lotto non fatto bene. Bisogna indagare prima di dare un parere. Il lotto ovviamente intanto deve essere bloccato, assolutamente“.

“Chiusure chirurgiche, prima di decidere il lockdown”

Noi non stiamo in una buona fase ma ci sono Paesi che stanno peggio di noi. Io direi di fare queste chiusure chirurgiche come si sta profilando nel fine settimana prima di arrivare a un lockdown totale. Se proprio ci si deve arrivare ad un lockdown totale, ci si arrivi facendo allora una vaccinazione di massa”.

“Fiducia in Draghi e Figliuolo”

I numeri sono importanti e sono però ancora gestibili negli ospedali. Credo che il lockdown che si sta inizialmente profilando è quello del weekend. Noi abbiamo una vaccinazione imponente nel Campus. Questo è quello che bisogna fare. Io ho molta fiducia in Mario Draghi e nel generale Figliuolo. Se noi organizziamo una campagna vaccinale uguale per tutti, coordinata in maniera militare, allora forse qualcosa riusciremo a fare. Ci manca ancora la materia prima, i vaccini, e lì dobbiamo insistere”.