Mentre l’attuale maggioranza di Governo è impegnata a tenersi in piedi dopo l’abbandono di Italia Viva, la coalizione di centrodestra lavora al contrario per buttare giù il muro dei “costruttori”. I 156 voti di fiducia ottenuti da Conte lo scorso martedì hanno alimentato la voglia delle opposizioni di passare dalle parole ai fatti al grido “elezioni, elezioni”.

La volontà di andare alle urne sono state esplicitate dai leader Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, rispettivamente di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Come mai prima d’ora, da quando è nato il Governo Conte bis, l’unica via per il centrodestra è il voto.

Lo ha confermato, ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari, il deputato della Lega Massimo Bitonci, intervenuto sulla crisi politica, ma anche sull’emergenza economica legata all’epidemia da covid.

Ecco il commento dell’Onorevole Bitonci a “Lavori in corso”.

“Diciamolo francamente: si vota in tutta Europa, ma non per le Politiche in Italia”

“Nel momento in cui dovesse nascere un partito di Conte è abbastanza chiaro che si andrebbe velocemente a elezioni. Quindi io non so quanto converrebbe al Premier. Ho visto che un partito di Conte porterebbero via pochi voti ai partiti dell’opposizione, mentre invece un partito Conte va ad aggredire l’elettorato di PD e 5 Stelle in misura quasi uguale, un 5% a testa. E’ logico che nel momento in cui dovesse nascere un partito di Conte, l’interesse di mantenerlo in vita sarebbe solo del Movimento 5 Stelle.

Diciamolo francamente: in questi giorni si vota per le elezioni suppletive, si vota in tutta Europa, si voterà per le amministrative, nascondersi dietro al fatto che per le elezioni politiche non si può votare in un momento così di grave pandemia…”

“Bar, ristoranti, palestre: potevano restare aperti”

“In realtà con le adeguate misure di protezione si può andare a votare. Come si poteva tranquillamente andare avanti e lasciare aperti bar, ristoranti, palestre, piscine. Il problema poteva essere risolto con un contenimento delle persone che potevano accedere.

Lasciateli lavorare. Ho sentito delle grida disperate: ci sono 300.000 partite Iva che hanno chiuso nel 2020. E le previsioni di Confcommercio sono 400.000 partite Iva nel 2021. Se le facciamo chiudere, dopo chi è che paga? Chi è che mantiene lo Stato.

Io che sono stato il creatore della pace fiscale ho preso una montagna di parole dal Pd e dagli altri. Alla fine abbiamo rottamato 30 miliardi di cartelle esattoriali. Ho detto perché non facciamo una nuova pace fiscale nel 2021?”

“Abbiamo una stampa schierata”

“Io l’altro giorno ho sentito un’intervista su una rete nazionale, del direttore della Stampa Giannini, che diceva che se fosse stato al Governo il centrodestra saremmo messi peggio dell’Argentina. Abbiamo un’informazione di questo tipo, abbiamo una stampa schierata”.