Abbiamo chiuso la nonna nello sgabuzzino, proprio come recitano i protocolli. Le abbiamo portato ogni giorno gli alimenti deponendoli sullo zerbino. Chiaramente abbiamo fatto tutto questo per il suo bene, secondo le indicazioni degli scienziati. La nonna è stata bravissima, ha fatto i sabati e le domeniche, il Natale e tutte le feste comandate sempre da sola, senza un lamento.

Finché un giorno l’autoambulanza l’ha portata via. Sono stati efficientissimi. Si sono occupati loro di tutto. Senza alcun disturbo per noi. Della nonna da quel momento non abbiamo saputo più nulla. Ad un certo punto, mentre ci assiepavamo davanti alla televisione per l’imperdibile necrologio sulla pandemia diramato ogni giorni alle ore 18 dalla protezione civile a reti unificate, ci ha telefonato la ASL comunicandoci che la nonna purtroppo era deceduta, ma che non era morta di covid!

Inutile raccontarvi quanto sia stata grande la nostra soddisfazione nell’apprendere che il Covid con la nonna avesse perso la sua battaglia !
… La nonna purtroppo era morta di crepacuore, straziata dal pensiero di aver allevato degli autentici barbari…

In questo anno orribile si è legittimata la supremazia della scienza. Ma mi chiedo la scienza è in grado di misurare l’affetto, la passione, i sentimenti dell’uomo? La risposta nei secoli la offre la scuola dove si studiano pariteticamente materie scientifiche e materie umanistiche. La scienza è il raziocinio, la testa. Ma poi, c’è l’anima, il cuore. Illuminismo e romanticismo hanno pari dignità.

E cosa tiene insieme testa e cuore, scienza ed anima ? La cultura. La cultura ci consente di far convivere e di coniugare armonicamente l’uomo e la scienza. Razionalità ed irrazionalità. Rinascimento ed umanesimo. Pensare di abbandonarsi completamente alla scienza significherebbe sradicare dall’uomo ciò che mai riuscirà a controllare o a stimolare con le formule o con i teoremi, ossia l’amore. Ma l’amore non è forse il più grande motore dell’umanità.

Che nel 2021 si rincorra quindi, il primato della cultura e della civiltà. Altra supremazia sventolata con arroganza ed assolutezza nel 2020 è stata quella della salute. Ma mi spiegate cos’è la salute senza la libertà, senza il lavoro, senza gli affetti ?

Immaginate di rinchiudere un uomo dentro quattro mura e controllarlo ogni giorno secondo i più rigidi protocolli scientifici, e somministrargli la qualunque per tenerlo sempre in perfetta salute, senza farlo mai uscire da quell’ambiente sterile e super controllato per non fargli correre inutili rischi. Gli scienziati potranno dire che è campato 130 anni, un record per la scienza. Si, ma quell’uomo non è mai vissuto !

Magari sarò il primo a farmi il vaccino quando sarà il mio turno, ma non mi sognerei mai di somministrare un farmaco ad un cittadino di autorità e contro la sua volontà. L’obbligatorietà della somministrazione dei farmaci non appartiene alla cultura delle democrazie occidentali. Soltanto Francia ed Italia si sono accodate a tali modalità imperative, che prescindono dal libero consenso e dalla consapevolezza, seguendo la scia di quanto avveniva sistematicamente in tutti i paesi dell’est.

Ricorderete che venivano somministrati alle povere atlete della Germania orientale integratori e vaccini, almeno come tali venivano spacciati, nello sbandierato interesse collettivo della nazione. Queste povere disgraziate non potevano sottrarsi al trattamento coatto, salvo poi vederne morire tante a trent’anni con sofferenze atroci e completamente deformate. Magari sarò il primo a farmi il vaccino, come feci già tutti quelli che si facevano ai miei tempi, ma rispetterò sempre la libertà di chi in piena consapevolezza intenderà farne a meno.

Ricordo che la Spagna dove la vaccinazione non è obbligatoria ha il 95 per cento delle persone liberamente e consapevolmente vaccinate, un 10% percento in più rispetto all’Italia dove invece persiste l’obbligatorietà. Sapete quanti farmaci vengono ritirati dal mercato perché rivelatisi nel tempo nocivi dopo qualche anno di libera circolazione? Un numero enorme.

Come del resto saprete che la somministrazione dell’attuale vaccino è assolutamente vietata ai minori di 14 anni. E già si parla di una prossima estensione del divieto. Allora chi ha un figlio di 16 anni avrà il diritto di pensarci bene e di esercitare la propria responsabilità genitoriale con consapevolezza? L’adesione spontanea dell’uomo si guadagna con il rispetto, attraverso l’affidabilità e la fiducia nei confronti di chi ci governa, e con una sana, imparziale, completa informazione.

Si chiama civiltà, il resto è barbarie.

Che il 2021 salvi la nonna ! Che sia un anno in cui trionfi la cultura, la civiltà ed il rispetto per l’essere umano. Un anno di affetto, di amore, di abbracci triplicati. Di lavoro e di libertà !

Enrico Michetti