Divieti, restrizioni, mascherine, igienizzanti, plexiglas, lockdown… L’elenco delle misure adottate dall’Italia per fronteggiare il Coronavirus è lunghissimo, uno dei più ricchi di tutto il mondo. Inizialmente queste norme erano state presentate come unico modo per fronteggiare il virus e il Governo decantava il successo delle proprie azioni.

Oggi, dopo quasi un anno di pandemia, il successo italiano sembra non essere mai esistito. Siamo uno dei paesi con le maggiori restrizioni ma anche uno di quelli che continua a contare ogni giorno il maggior numero di contagi e decessi. Ciò che ci distingue in tutto il mondo sono dunque i record negativi che abbiamo ottenuto nella lotta contro il Covid. Se l’Italia se la passa male, non vale lo stesso per altri paesi che addirittura non hanno adottato alcun tipo di restrizione.

Un esempio ne è la Svezia: qui la prima ondata è stata inferiore rispetto alla nostrana e oggi – mentre in Italia abbiamo superato i numeri di marzo – la seconda è si mantiene a livelli ancora più bassi. Come è possibile? Come mai nessuno – neanche la tv di Stato – indaga su quanto accaduto?

Ne abbiamo discusso a ‘Un Giorno Speciale’ in compagnia di Fabio Duranti, Enrico Michetti e Francesco Vergovich.

“La Rai è un servizio pubblico e dovrebbe rappresentare la realtà e la scena globale. Non può raccontare solo una una campana, non può far passare venti burocrati – il famoso Comitato tecnico Scientifico – per la scienza. Bisogna fare in modo tale che la scienza sia rappresentata a 360°, tutti i membri della comunità scientifica devono poter aver voce. Qui invece, soprattutto nel servizio pubblico, ha voce solo chi ti vuole prendere per il collo per farti fare il vaccino.

Questa cosa non può andare, il servizio pubblico deve dare voce a tutti. Oggi assistiamo alla denigrazione dell’unico paese che non si è allineato al pensiero unico del lockdown, della distruzione delle economie, della imbavagliatura… La Svezia viene quotidianamente denigrata, ma bisogna dare la corretta informazione. Come vediamo dai numeri in Italia abbiamo avuto una seconda ondata peggiore della prima nonostante mascherine, lockdown e distruzione del paese. La Svezia ha avuto una seconda ondata che è stata meno della metà, ma qui la vita ha continuato a scorrere come prima”.