Nonostante siamo nel vivo della seconda ondata, i danni del risalenti al periodo del primo lockdown si contano ancora. Durante quel tempo, diverse erano state le residenze sanitarie assistenziali di tutta Italia entrate nel vortice delle cronache a causa di una vera e propria strage che le ha viste coinvolte.

Tra le strutture che maggiormente avevano subito la prima ondata del virus, da marzo a maggio, rientra la storica Rsa di Milano “Pio Albergo Trivulzio”. Soltanto all’interno della Baggina sono stati registrati circa 430 decessi in soli due mesi, che hanno suscitato scandali e ricerche di verità tra impiegati, addetti ai lavori e l’intera comunità.

Chi ha pagato le conseguenze per aver rivelato informazioni importanti sulla condotta del Pio Albergo Trivulzio è il tecnico del farmaco Giorgio La Grassa, che ha ricevuto in 6 mesi 7 richiami disciplinari e in questo momento è sospeso dal suo lavoro. Intervenuto ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari, il tecnico ha ripercorso la sua esperienza commentando la vicenda. Queste le sue parole a “Lavori in corso”.

“Mi fa ridere quando dicono che i livelli di positività si sono ridotti ormai allo 0,49. Grazie, non abbiamo più pazienti, siamo chiusi da un mese e mezzo. Quindi mi viene da ridere. Riapriamo perché la positività è scesa, non è vero.

C’è un clima di terrore e di paura. Qualsiasi errore vieni sospeso e mandato sotto consiglio disciplinare. Tutti quelli che hanno avuto il coraggio di parlare sono stati mandati sotto consiglio disciplinare con scuse banali. E non riguarda solo il Pio Albergo Trivulzio. Non si riesce a capire se è un’incapacità dei direttori generali che non collaborano, puniscono. Non puoi parlare sennò sei fuori.

Io il 30 marzo avevo scritto una mail all’assessore Gallera dicendo: ‘ascolta, qui c’è qualcosa che non va. Aiutaci perché veramente pagheremo le conseguenze’. Parole buttate al vento”.

E’ una vergogna per l’Italia. Abbiamo dimostrato che siamo degli incompetenti e che non ce ne frega niente degli anziani. Poi in Lombardia abbiamo toccato il fondo. Non so se questa giunta regionale è uno scherzo, una candid camera, perché io non credo che Gallera e Fontana possano essere davvero amministratori di una regione come la Lombardia. La famosa sanità lombarda è stata sput***ata”.