No-mask, negazionisti, fascisti, scalmanati: di appellativi i presenti alla Marcia della Liberazione in Piazza San Giovanni se ne sono visti affibbiare parecchi dai giornalisti all’indomani della manifestazione. Tutti falsi e volti a screditare, secondo l’organizzatrice Tiziana Alterio, questione che per queste ragioni, ci dice, non può restare impunita.
“Porteremo nelle aule di tribunale questi signori – ha detto ai nostri microfoni – alcuni giornalisti sono venuti a provocarci, abbiamo subito pressioni notevoli: ci difenderemo giuridicamente”.
A ‘Un giorno speciale’, insieme a Francesco Vergovich e Fabio Duranti, Tiziana Alterio ha raccontato i retroscena di quel giorno. Ecco cosa ha detto.
“È stata creata appositamente confusione. C’erano due manifestazioni in contemporanea, non a caso. La prima era stata organizzata da Forza Nuova, dalla quale noi abbiamo assolutamente preso le distanze, e poi c’era la nostra. Si è creata confusione con l’altra manifestazione, generando diffidenza in chi magari sarebbe voluto venire.
La stampa ha detto che eravamo 700 persone, eravamo 10 mila. Tutti i giornali ci hanno additati come negazionisti, fascisti, no-mask… Io so come funzionano, sono delle capre che si muovono, basta che il primo titolo parte.
Noi abbiamo portato in piazza il dissenso dal punto di vista economico. Le scelte economico che questo Governo sta facendo in questo momento sono assolutamente inadeguate a rispondere alla situazione di emergenza.
Nessun giornalista è andato a leggere il nostro appello. In piazza abbiamo portato tutto fuorché il problema delle mascherine. Anzi, pur non essendo concordi abbiamo usato la mascherina e rispettato il distanziamento. Lo abbiamo dovuto fare altrimenti la manifestazione sarebbe stata sciolta.
Scanzi ha denigrato la marcia, ha detto che eravamo quattro scalmanati estremisti, poi il giorno dopo ha appoggiato la protesta degli artisti.
Alcuni giornalisti sono venuti a provocarci, abbiamo subito pressioni notevoli. Noi ci difenderemo giuridicamente. Abbiamo già querelato Repubblica e stiamo pensando di farlo nei confronti di tutti. Porteremo nelle aule di tribunale questi signori.
È vergognoso, ma non mi meraviglia! Perché ci hanno dato dei no-mask? Se la maggior parte delle testate giornalistiche fanno capo a uno stesso padrone che è John Elkann che fa le mascherine, non dobbiamo meravigliarci. Tutto quadra”.
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