Pochi mesi e Roma dovrà eleggere il suo nuovo sindaco. Per ora il nome uscito fuori è ancora quello di Virginia Raggi, uno dei sindaci più criticati e divisivi. Dopo 4 anni e mezzo poco è cambiato in città, secondo il parere di molti. Sarà rieletta dai cittadini? E quali saranno i nomi degli altri partiti?

Francesco Storace, vicedirettore de Il Tempo, ha commentato a ‘Lavori in Corso’ la notizia sulla ricandidatura di Virginia Raggi con le conseguenti mosse degli altri schieramenti partitici. Si è detto molto preoccupato che al momento sia uscito solo il suo nome, che dimostra una grave sottovalutazione generale della politica alle questioni Romane.

“Ho letto soprattutto a sinistra annotazioni che mi lasciano basito, ma anche nel centrodestra: tanti personaggi che non vorrebbero impegnarsi perché a Roma si guadagna poco. Ma fare il sindaco di Roma significa essere importante, al centro del mondo. Ma a che livello della politica siamo arrivati? Non c’è più la missione politica, qui bisogna solo guadagnare. Questo mi indigna.

Sulla gestione della città, un candidato sindaco deve dire: ‘so quali poteri posso avere ma io ci metto questo programma che se voi votate andiamo sotto il governo e cambiamo le cose’. Qua non c’è nemmeno più fantasia.
Molti vogliono aspettare a settembre con le regionali come se Roma fosse un pezzetto da spartire, ma più si aspetta e più crescono le ambizioni di chi andrebbe allo sbaraglio per candidarsi a Roma e i partiti grandi non possono rischiare di frazionarsi.

Il fatto che la Raggi a oggi sia l’unica candidata non le fa onore. Semplicemente i partiti stanno pensando ad altro, a me questo preoccupa, questa sottovalutazione.
La Raggi è il primo candidato non all’altezza, mi dispiace che i partiti sottovalutino l’urgenza di far conoscere alla città i loro progetti.

Nei 5 Stelle non c’è unanimità sulla Raggi, lo stiamo vedendo. Non mi sembra ci sia questo entusiasmo, e in tutte le tornate elettorali di Roma non c’è mai stato qualcosa di brillante.

La prima e l’ultima parola andrà alla Meloni

Il centrodestra a Roma andrà sicuramente compatto, sono convinto. La prima e l’ultima parola andrà alla Meloni per la centralità che ha su questa città. Però rischiamo di ridurre la questione al politichese. Gli elettori del Pd dovranno ingoiare la pillola Raggi perché l’accordo coi 5 Stelle già ce l’hanno sul ballottaggio. Diranno ai loro ‘non insultate troppo la Raggi che siamo i Raggi boys e poi magari gli diamo anche una poltrona successivamente’. Con Zingaretti e soci me lo aspetto.

La politica sta andando sempre sulle persone, la gente vota la persona, e se il centrodestra azzecca il nome… Credo sarà comunque un nome politico per dare un riferimento certo. Almeno questo è il mio auspicio. Ma prima si fa conoscere il programma meglio è, aspettare settembre è un non-sense”.

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