La minaccia di sgombero di tutti gli hotspot e centri di accoglienza dell’isola da parte del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha riacceso il dibattito sull’immigrazione. In realtà mai sopito, nonostante dal Governo siano sempre arrivate rassicurazioni sugli sbarchi sotto controllo e sebbene sia trascorso già quasi un anno dal celebre accordo di Malta.
Le opposizioni incarcante sotto le spoglie dell’ordinanza firmata da Musumeci tornano all’attacco per una situazione ingestibile nei territori soggetti al primo soccorso dei migranti. Durante l’intera stagione estiva, in coincidenza con l’avvio della fase 3 dell’emergenza coronavirus, gli sbarchi non sono mai cessati. In particolare in Sicilia, le strutture di Lampedusa, Porto Empedocle, Caltanissetta, Pozzallo e molte altre sono in sovraffollamento da mesi.
In questo modo si è arrivato allo strappo istituzionale delle ultime ore tra il presidente Musumeci, che chiede un attuazione dell’ordinanza firmata, e il ministero dell’Interno, intenzionato a non concederla perché l’immigrazione non è materia di competenza regionale. Al riguardo è intervenuto, ospite di Stefano Molinari e Luigia Luciani, il deputato della Lega Nicola Molteni.
Ecco il suo intervento a “Lavori in Corso”.
“Le politiche migratorie sono di competenza governativa, ma la tutela della salute pubblica e dei cittadini è di competenza regionale.
Siamo a circa oltre 17mila sbarchi, abbiamo 7000 tunisini irregolari che dovevano essere rimpatriati, il Paese è diventato il campo profughi d’Europa, dopo gli accordi fatti dal ministro Lamorgese – che aveva detto che l’Italia non è più sola – avevamo capito che i porti che dovevano ruotare erano europei, e invece sono solo italiani: c’è una politica fallimentare del Governo sia del fenomeno migratorio che del fenomeno sanitario.
Una grandissima bomba sociale rischia di esplodere a danno di tutti i cittadini italiani”.
“Il problema non è l’ordinanza del governatore Musumeci, ma l’assenza, il silenzio e l’incapacità del ministero e del governo di affrontare un problema di questo tipo.
Sta arrivando nei nostri porti un’altra ONG, la Sea Watch 4, carica di 200 migranti; fortunatamente c’è ancora il Decreto Sicurezza 2 che imporrebbe il divieto d’ingresso: chiedo che un Decreto Legge dello stato italiano venga applicato.
Nessuno deve morire nel Mediterraneo, ma non sta scritto da nessuna parte che tutti i migranti del Mediterraneo debbano sbarcare in Italia.”
“Peraltro al momento c’è un decreto dell’attuale Governo che dichiara i porti italiani non sicuri. Se non sono sicuri non capisco perché debbano esserci centinaia di sbarchi di immigrati positivi al Covid”.
“Se c’è una legge italiana o viene cambiata o viene dichiarata incostituzionale: al momento non mi sembra che i decreti Sicurezza 1 e 2 siano incostituzionali. Denunceremo la Lamorgese e il Governo perché stanno mettendo in pericolo la salute dei cittadini”.
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