Si rilevano già per la rete molti “militonti” delle destre bluette che celebrano e santificano Mario Draghi, quasi come si trattasse di un salvatore della patria. Come i militonti delle sinistre fucsia, quelli delle destre bluette sono pateticamente afflitti dal bipensiero orwelliano: fino a ieri erano (giustamente) contro Mario Draghi, oggi lo osannano e lo glorificano.
Proviamo a rinfrescare la memoria chiarendo cosa ha fatto Mario Draghi e per quali ragioni egli debba essere temuto come un nemico.
Ricordo a tutti che Draghi lungi dall’essere sostenitore dell’interesse nazionale italiano, resta il re degli euroinomani e delle brume di Bruxelles. Sua tra l’altro la frase seguente del 2014: “Per i Paesi dell’eurozona è arrivato il momento di cedere sovranità all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”.
Egli ritiene che la suprema ragione sia la ragione politica europea coincidente con l’interesse della Banca Centrale Europea. La parola d’ordine della politica di Mario Draghi è la cessione della sovranità e con essa della democrazia.
Né si oblii la lettera Trichet-Draghi (nota anche come lettera della BCE all’Italia), del 5 agosto 2011: con tale lettera, firmata appunto da Draghi, i vertici entranti e uscenti della Banca Centrale Europea indirizzarono al Governo italiano una serie di richieste ultraliberiste, centrate sul dogma del taglio alla spesa pubblica e della privatizzazione.
Per queste ragioni domandiamo: perché mai se siete difensori dell’interesse nazionale dovete sostenere Mario Draghi? Perché mai dovete difendere colui il quale incarna al meglio la dissoluzione dell’interesse nazionale?
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
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