Aspi diventa pubblica… o no? E con quali vantaggi per il pubblico e per l’Italia?
Pochi e non bene definiti secondo il deputato della Lega Edoardo Rixi, intervenuto a ‘Lavori in Corso’ propri sulla presunta nazionalizzazione della società che gestisce le autostrade italiane.
Non è chiaro se l’accordo sia fatto, in quanto Cdp ha specificato che in realtà si riserva la decisione di entrare nella società con il suo 70%, e dunque come azionista di riferimento.
Non è altresì ben definito chi sconterà le colpe (che evidentemente ci sono) sulla gestione passata. Uno scenario che – come Rixi si auspica – potrebbe riversarsi nel pubblico dopo quest’accordo. Ovviamente solo se tutto finisse nell’oblio.
Ecco il suo intervento ai nostri microfoni.
“Danilo (Toninelli) abbiamo imparato a conoscerlo quando era al Ministero, diciamo che è una persona “varia” che ha il suo modo di comunicare. Il tema vero è che in realtà ci sono ancora i Benetton e che ieri sera sostanzialmente non si è deciso nulla. Si è optato per l’entrata di Cdp, ma non si capisce in che termini e in che modo.
L’unica cosa che preoccupa è che sembra sia presente nell’accordo fatto con la società una pietra tombale sulle responsabilità del passato, cosa che a me evidentemente a me, da genovese, non va per niente bene, perché se ci son state inadempienze da parte del Ministero o della vecchia proprietà non è che se ne possono far carico i risparmiatori italiani.
L’unica cosa che effettivamente si conosce di questo accordo è la reazione della borsa con un +26% che, debbo dire, fa pensare che dall’accordo qualcuno ci stia guadagnando, nel senso che difficilmente se una società continua a perdere in borsa dopo che ieri c’è stata una proposta che è stata modificata dal Consiglio dei Ministri ci sia una reazione di questo tipo dei mercati. Bisogna capire chi ha fatto l’affare e chi no.
La vera notizia che i 5 Stelle tendono a nascondere è che la trattativa viene tolta alla maggioranza e viene data al ministro De Micheli e al ministro Gualtieri, entrambi del PD, che contratteranno il valore con i Benetton e sicuramente sul tavolo non c’è più la revoca.
Che il pubblico paghi i danni di un’azienda privata non so se sia un vantaggio per gli italiani“.
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