Il Privato avrebbe provocato la tragedia del ponte Morandi, in cui sono morte 43 persone, e non pagherà un solo euro di risarcimento dei danni. 
Hanno bloccato l’economia di una parte del Paese e non pagheranno un euro. 
Addirittura il nuovo ponte è stato costruito con i soldi degli italiani, ivi compresi, pro quota quelli dei parenti delle vittime. 

Ai Benetton verranno liquidate le quote detenute nella società, in ordine al loro reale valore, quantificato al momento della stima da un advisor nominato in accordo tra le parti. Per cui l’operazione in uscita sarà neutra, in quanto al privato verrà corrisposta una somma in danaro da parte dello Stato, attraverso Cassa Depositi e Prestiti, pari all’esatto valore delle quote societarie che il privato intenderà cedere. 

Atlantia, non appena chiuso l’accordo, ha festeggiato con un + 26% in borsa. Un vero successo per i Benetton che venderanno le loro quote alla Stato con una maggiorazione ad oggi pari a più di un quarto rispetto a ieri. 
Con una inflazione pari a  zero, davvero un bel colpaccio per il privato.

Dicono che si abbasseranno i pedaggi. Se mai accadrà sarà grazie ai soldi che metterà Cassa Depositi e Prestiti. Una riduzione dei pedaggi sostenuta quindi, dall’erario! La metafora “dell’ortolano e l’epilogo del cetriolo” è quanto mai aderente al caso di specie. 

Dicono che ci saranno 3,4 miliardi di opere compensative, tutte ancora da concordare, da pianificare a cui dovranno seguire i progetti preliminari, poi quelli definitivi ed in fine quelli esecutivi. Soltanto in quel momento ci sarà il primo esborso da parte del concessionario pari al 20% di acconto sulla realizzazione dell’opera. 
Ossia tra qualche anno, quando il privato non ci sarà ormai più da tempo in società. 

Tutte le opere compensative quindi, saranno a totale carico dello Stato (subentrante).

I Benetton verranno liquidati, almeno nelle intenzioni del Governo entro sei mesi, massimo un anno, giusto il tempo di ricevere a debito i danari dall’Europa. 
Un modo davvero singolare di indebitarsi. 
Pagare con prestiti onerosi a carico dello Stato i danni che avrebbero procurato i privati. 

Indebitiamo i poveri cittadini per far più ricchi i miliardari. 

Avevano addirittura pensato ad una ulteriore lauta buonuscita sempre a vantaggio del privato, attraverso la revoca. 

In quanto la revoca avrebbe addirittura previsto un indennizzo predeterminato per legge di circa 23 miliardi che lo Stato avrebbe dovuto pagare al privato a fronte dei mancati guadagni preventivati tra il 2020 ed il 2038, anno di fine della concessione. 

Ossia il privato con la revoca avrebbe ottenuto subito tutto quello che avrebbe guadagnato nei successivi vent’anni, senza chiaramente dover soggiacere ai rischi correlati alla gestione. 

Se fosse andata in porto la revoca il titolo di Atlantia in borsa, avrebbe sbancato, probabilmente, lo avrebbero chiuso per eccesso di rialzo.

Se poi un giorno, forse tra una quindicina di anni, ad essere ottimisti, l’ultimo giudice deciderà di condannare il privato a risarcire i danni per il crollo, dei Benetton se ne saranno perse le tracce da tempo, e quindi, il risarcimento sarà totalmente a carico degli azionisti che li avranno sostituiti, ossia Cassa Depositi e Prestiti. 

In altre parole pagheremo tutto con i nostri soldi.

Vedere poi, un ex ministro favoleggiare menzogne via social presentando la realtà in maniera vergognosamente mistificata mi ha molto irritato, perché prendere in giro gli italiani in modo così fraudolento uccide la dignità di un popolo. 

La cronaca ci dice che il Governo ed il Privato abbiano trovato un accordo, anche se forse sarebbe più opportuno e corretto dire che il Governo ed il Privato si siano messi d’accordo. Magari al grido di: Onestà, Onestà ! 

Pertanto, dopo aver risolto definitivamente i problemi dell’ILVA e di Alitalia, il governo avrebbe sistemato anche i Benetton. 

Avendo abrogato la fame con un provvedimento di legge ed avendo messo in campo una “potenza di fuoco” per sostenere le imprese italiane dilaniate dal lockdown, mancava soltanto il capolavoro finale riuscire ad inondare di miliardi i Benetton, tenendoli persino indenni da ogni ulteriore seccatura presente e futura. 

Un governo di autentici benefattori… chiaramente con i soldi degli italiani.

Enrico Michetti