Mentre tra palazzi e salotti della politica romana girano le voci di un ingresso storico di Berlusconi in maggioranza con Pd e Movimento 5 Stelle, in un angolo appartato della campagna abruzzese l’ex senatore di Forza Italia Antonio Razzi si gode la pensione.
E per stare alla larga dal mondo della politica Razzi ha deciso di immergersi nell’universo social. Dagli astri del Parlamento a star dei social. I suoi video pubblicati su TikTok e Instagram spopolano nel web, guadagnandosi anche l’apprezzamento dei più giovani.
“Sono amato dai ragazzini, che quando mi incontrano mi salutano e mi dicono che sono un professionista del TikTok” ammette Razzi, intervistato da Luigia Luciani e Stefano Molinari. Con lui si è spaziato dalla politica interna a quella estera, dai suoi anni in Parlamento al suo ritiro e ritorno in Abruzzo.
Ecco il commento dell’ex senatore Antonio Razzi a “Lavori in Corso”.
“Sono in pensione. Non ho niente da fare. L’unica cosa che faccio è un po’ di TikTok e Instagram. Proprio durante il coronavirus due ragazzi di Pescara mi hanno detto: ‘senatore perché non fa il TikTok?’. Io pensavo di dover bussare la porta”.
“Dopo le scuse di alcuni magistrati, sono arrivate anche quelle di Prodi che ha battuto due volte Berlusconi: nel ’96 e nel 2006. Anche il professor Prodi adesso apre le braccia per far venire Berlusconi nel Governo. Potrebbe dare una grandissima mano.
Penso che questo possa salvare il Paese. Se Prodi dice a Berlusconi di scendere in campo, sicuramente è perché l’esperienza di Berlusconi può insegnare molto a questi principianti, allievi senza esperienza. Oltre ad avere più credibilità all’estero, perché con questo Governo non siamo credibili all’estero.
Quando ero al Senato assistevo alle scazzottate tra Pd e 5 Stelle. Adesso stanno al Governo insieme. La voglia di mantenere la poltrona è troppa. Hanno sempre riso di me per questo”.
“Anche Trump dovrebbe aprire le porte a TikTok. Ai ragazzini piace perché puoi fare video che durano al massimo 15 secondi. Non può bandirlo, non va bene.
Penso che anche in Corea del Nord sia bandito. Kim Jong-un sta benissimo. Io dovevo andarlo a trovare. Penso che andrò la prossima primavera, il 15 aprile del 2021 in occasione del nonno di Kim, il presidente eterno”.
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