Ondata di indignazione contro il Movimento 5 Stelle per i presunti finanziamenti forniti dal Venezuela Chavista. Ora, chi vi parla non ha alcun argomento per sostenere se ciò sia vero o falso, sicché sospendo il giudizio sulla questione e mi focalizzo sull’indignazione dovuta al fatto che il Venezuela è considerato uno stato-canaglia, non allineato con il nuovo l’ordine mondiale. Ho accusato più volte il Movimento di essersi “decaffeinato” e di essere in larga parte divenuto ciò contro cui combatteva.
In questo caso voglio difendere il Movimento 5 Stelle per aver saputo guardare a una prospettiva diversa rispetto a quella atlantista, che si presuppone essere la sola percorribile per l’Italia, ossia per quella che oggi è a tutti gli effetti una colonia della monarchia del dollaro.
Oggi l’Italia è occupata da più di cento basi militari statunitensi che fanno sì che il Bel Paese non sia un fratello degli USA, ma una colonia, non avendo alcuna relazione inter-pares con essa.
Proprio come la Lega di Salvini guardò alla Russia, così il 5 Stelle ha guardato al Venezuela. In entrambi i casi bisogna salvaguardare queste posizioni non atlantiste: il principale nemico a livello geopolitico sono gli Stati Uniti d’America, l’orrendo levitano a stelle e strisce che chiama “globalizzazione dei diritti umani” il proprio vile imperialismo.
Il Venezuela gloriosamente resiste all’imperialismo statunitense. Bisogna essere dalla parte di tutti gli Stati non allineati, a prescindere dalla loro organizzazione politica interna. Svolgono una funzione geo-politicamente preziosissima, giacché si oppongono all’americanizzazione del mondo, mettono il piede nello stipite della porta dell’imperialismo per evitare che essa si chiuda definitivamente. Mantengono vivo il senso di una possibile resistenza all’americanizzazione del mondo.
Voglio qui riconoscere ai 5 Stelle, insieme alla Lega, (il famoso governo giallo-verde) perché l’Italia è stata, grazie a loro, il solo paese di Europa che si oppose al vile subalterno appoggio dell’Unione Europea all’attacco – che poi non avvenne – degli Stati Uniti contro il Venezuela.
L’Italia fu il solo paese a non accettare quell’aggressione nel 2019 e a mantenere una sua autonomia.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
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