Un gol in due partite, pure su rigore, basta e avanza alla Juventus per andare in finale. Il Milan è roba piccola e anche jellata di suo, dopo l’espulsione di Rebic.
Juventus modesta nel gioco, dopo un avvio interessante, tre attaccanti non hanno portato alla potenza di fuoco, immagine di gran moda. Ronaldo ha esibito una prova accademica, sbagliato il rigore ha sbagliato anche cose elementari con atteggiamenti che avrebbero meritato il cambio, ormai vietato dalle leggi bianconere e contrattuali.
Era prevedibile il ritmo lento ma la noia è cresciuta nei minuti, il Milan ha fatto il minimo sindacale, tenendo alla larga i tre sedicenti attaccanti bianconeri, Dybala si è tenuto a distanza sociale, Douglas Costa si è divertito sulla spiaggia di Copacabana, il resto, a parte Bentancur, ha fatto routine impiegatizia, compreso Pjanic già pronto alle ramblas catalane.
Non un grande ritorno di calcio ma tant’è, per il momento dobbiamo abituarci dopo la lunga astinenza. Eviterei, però, le mascherine in tribuna, in panchina e sul volto dei giardinieri. La sicura modifica al protocollo sulla quarantena ribadisce che come per il pagamento delle bollette e delle multe, l’italiano aspetta l’ultimo secondo per versare il dovuto.
Non è cambiato nulla, compreso il Var e l’espulsione e gli sputi sul prato. Alla prossima, già stasera.
Tony Damascelli
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