L’Italia si ferma, ma non si fermano i ricordi. E proprio in questi giorni in cui il tempo sembra avere assunto nuove sfumature, perché non approfittarne per rivedere alcuni di quegli eventi che hanno cambiato la Storia? Abbiamo chiesto ai nostri opinionisti di parlarci dell’evento da rivedere assolutamente in questi giorni di quarantena. Quel momento leggendario, indelebile e tanto importante da aver in qualche modo cambiato per sempre le nostre vite… Ecco il consiglio di Tony Damascelli.

Una vita tra mille sport, calcio, pugilato, nuoto, automobilismo, ciclismo, sci, atletica, mondiali, europei, olimpiadi, universiadi, una fetta enorme dell’esistenza dedicata alla passione e alla professione.

Impossibile, per me, scegliere la migliore, il migliore, album sfogliato velocemente, come un treno che corre davanti agli occhi e non riesce a scorgere i passeggeri che comunque fanno parte di quel convoglio.

Ho vissuto, dunque seguito, drammi, tragedie, vite spezzate, morti improvvise, cadute, fuoco, droga, fulmini al cuore, ho gioito insieme a campioni e vittorie, trionfi sul ring e in campo, in acqua e sulle strade, ho conosciuto la sofferenza di un ciclista che cerca di spingere sui pedali che invece lo respingono, ho visto in  faccia la disperazione della morte in un pugile prima vittorioso e poi sfinito e finito in un letto di ospedale e in una bara, ho intuito tresche maligne, accomodamenti, tradimenti, trucchi, ho partecipato a feste fantastiche dopo un trionfo tricolore, europeo o mondiale, ho raccolto parole e lacrime, ho fatto e ancora cerco di fare questo mestiere bellissimo e, insieme, impossibile, immaginato chissà perché come un fascinoso viaggio con una coppa di champagne in mano e un piede sull’Orient express.

Non è mai stato così, latrine e sudori a notte fonda, fusi orario imprevedibili, trasferte da commesso viaggiatore in terza classe fumatori ma anche privilegi in limousine e jet privato.

Questo tempo acre della pandemia è assenza di tutto, è silenzio attorno per noi abituati al frastuono, all’urlo della folla, al popolo che si esalta e ci stimola.

Verrà di nuovo quel giorno ma oggi non riesco a ritrovare il momento migliore, il gol, la parata, il pugno, la nuotata, la volata, lo sprint che mi abbiano lasciato traccia esclusiva, da Mennea, amico carissimo, a Platini, da Gentile a  Bruno Beneck, da Moser a Jacopucci, da Alì a Chinaglia, da Pelé a Fontaine, da Tommaso Maestrelli a Fuffo Bernardini, da Boniperti a Gigi Meroni, da Agnelli alla regina Elisabetta, da Bearzot a Dino Meneghin, le mie figurine, gente che ho conosciuto davvero, giganti la cui ombra non svanisce nel tempo.

Mi scuso se non propongo il mio Oscar, il mio Nobel. Sono tutti uguali nella mia banca personale.

Tony Damascelli


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