Oggi è la Giornata Mondiale della Terra. Francamente non so che fare di queste ricorrenze che rischiano di rimanere – anzi sono rimaste – piuttosto sterili. Nulla è cambiato da quando festeggiamo la Giornata Mondiale della Terra per quello che riguarda il pianeta e nemmeno tanto per noi suoi principali abitanti, ospiti e anche dominatori del mondo che conosciamo. Forse rispetto al fatto che c’è una pandemia in corso qualcosa di diverso nella giornata di oggi. Perché vediamo che sostanzialmente questo vale per tutte le ultime pandemie: sono state alcune nostre scellerate azioni ai danni dell’ambiente naturale a scatenarle e alcune nostre pratiche piuttosto inquinanti, soprattutto per quello che riguarda l’atmosfera, a farle propagare velocemente. Questo gli scienziati lo hanno messo in luce per molte pandemie, lo stanno continuando a fare.
Dunque significa che non abbiamo dei comportamenti corretti col mondo naturale, non lo lasciamo intatto, eppure sarebbe il nostro più naturale antivirus. Ma più in generale si può dire che, cogliendo il fatto che l’aria è più pulita da quando circolano meno autovetture e ci sono meno attività produttive in essere, le acque sembrano più pulite. Da quando gli uomini hanno fatto un passo indietro la natura si sta riappropriando delle aree perimetrali e periferiche delle città e dei grandi complessi urbani. Tutto questo non è un male, sarebbe anzi un bene.
Ecco forse potremmo cogliere questo come aspetto positivo, cioè cercare un altro modello di sviluppo e non quello solito che comunque, pandemia oppure no, ci porta a dei danni ambientali pazzeschi. Per esempio ogni anno al mondo si calcolano in circa 4 milioni di morti in più rispetto alle condizioni normali proprio per l’inquinamento dell’aria. Molti di più di quelli che fino adesso ha fatto il Covid-19. Perché non ci preoccupiamo di quelli? Perché non cogliamo questa occasione finalmente per dare luogo a un altro modello di sviluppo, così potremmo fare in modo che la giornata della terra possa avere un significato più concreto di quanto non ne ha avuto in passato.
Dovrebbe esserci l’impegno da parte di tutti, grazie anche al campanello di allarme di questa pandemia e delle altre, a muoverci in un altro modo rispetto al pianeta. Più conserviamo la ricchezza della vita, più conserviamo natura, meglio stiamo noi umani. In fondo un vero ecologista è uno che ha a cuore soprattutto il benessere dell’uomo, prima ancora di quello della terra.
Anzi, uno che ha capito che se non c’è benessere della terra non c’è nemmeno il benessere dei sapiens.
GeoMario – Cose di questo mondo, con Mario Tozzi
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