Il politico onesto è il politico capace, ma anche presente, ci permettiamo di aggiungere.
Chi ha chiuso la serranda e chi magari non può permettersi babysitter o un computer abbastanza moderno da seguire le lezioni scolastiche in modo chiaro non ha capito appieno la decisione di chiudere il Parlamento, nonostante le severe restrizioni che vigono in questo periodo d’emergenza.
“Ma proprio per questo dovrebbe essere sempre aperto“, dice il direttore della Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti, che per la rubrica ‘Usciamo per un attimo fuori dal pallone’ spiega il perché della sua dura critica a questa decisione.
“Se fai un decreto che ordina di chiudere le serrande devi mettere in condizione quelle persone di riaprirle“, sostiene Michetti. Un concetto che va ben oltre anche il principio di democrazia e pluralismo, sacri e inalienabili, ma è pur vero che “primum vivere deinde filosofare“: dar da mangiare alle persone, e magari delle mascherine, deve essere un impegno costante della politica.
“Il Parlamento dovrebbe stare in seduta permanente, è l’istituto principe della democrazia e dovrebbe esserlo soprattutto in questa fase in cui i cittadini sono ingabbiati nel proprio domicilio e non possono difenderla. Ogni provvedimento o decreto del Governo debbono essere convertiti in legge, sennò è carta straccia. La conversione avviene soltanto in sede parlamentare.
Questo è il momento in cui bisognerebbe lavorare dalla mattina alla sera alla note e non abbandonare mai quel luogo, perché già viviamo per necessità provvedimenti tirannici (in genere in una dittatura estrema non si può uscire dal proprio domicilio), se ci fossero idee golpiste e il Parlamento si trovasse vuoi non ci sarebbero attriti e quell’idea malsana troverebbe attuazione. Ma poi, scusate, cantate “siamo pronti alla morte, l’Italia chiamò” e state a casa, voi che siete parimenti importanti ai medici, che dettate le norme a quei medici. Prendete 15.000 euro al mese e ve ne state a casa? Allora siete inutili.
Tutta quella onestà dov’è finita, dov’è quel coraggio? Quando ci sono gli onori va tutto bene, ma quando devi lavorare? Lo trovo veramente imbarazzante francamente. L’onestà si manifesta sempre con i fatti, mai a chiacchiere purtroppo.
L’onestà è saper fare il proprio lavoro e farsi trovare pronti quando il proprio paese ti chiama, rispondere “Presente” quando il Paese ha bisogno di te. Oggi come non mai c’è bisogno di una classe dirigente che prenda decisioni puntuali, perché se tu dici a qualcuno di abbassare la saracinesca devi anche metterlo in condizione di riaprirla, altrimenti quel presidio muore“.
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