Ancora coronavirus: è necessario parlarne anche e soprattutto per la psicosi che in proposito si è sviluppata e che è totalmente ingiustificata guardando ai dati scientifici.
Si parlava ieri di un tasso di mortalità del 3%, siamo quindi nei limiti fisiologici di una malattia che non è certamente pandemica.
Alcuni dati positivi li abbiamo anche visti, l’isolamento del virus è uno di questi, inoltre infettarsi non sembra così semplice come si diceva inizialmente.
Non è ancora chiaro se le persone asintomatiche possano infettarne altre, ma delle misure di cautela sono state prese e non c’è motivo per cui debbano essere modificate.
Si è però insinuato tra la gente un virus peggiore in queste ore, non quello delle malattie, ma quello del nostro razzismo.
Ci sarebbe secondo molti una totale identificazione tra questo morbo e la Cina, inclusi i cinesi che vivono in Italia da molto tempo.
Si ripropongono così vecchie scene di un tempo, quando si dava la colpa dell’influenza agli spagnoli o anche agli italiani.
Non c’è niente da fare, i sapiens quando sono in difficoltà tirano fuori il peggio di se stessi per difendesi.
In queste cose però il buio della pancia non può sostituire la luce della scienza.
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