Tra i tanti dati che concludono questo 2019, da fonti attendibili risulta che i senza dimora crescono del 70% in tutta Europa.

Siffatta notizia innesca il dubbio iperbolico e metodologico rispetto alla costruzione sempre santificata e celebrata dagli aedi del pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto: la costruzione dell’Unione Europea.

Essa viene infatti celebrata come la quintessenza dell’integrazione dei popoli europei e rappresentata come la garanzia della pace e la tutela delle classi più deboli.

Eppure i dati sembrano segnalarci una realtà totalmente differente.
Infatti sembra a tutti gli effetti che i senzatetto stiano crescendo vistosamente: possiamo dire che il sistema liberista di cui l’Unione Europea è il non plus ultra si sta sempre più delineando come asimmetrico e classista.

La sola libertà garantita dall’Unione Europea sembra infatti essere quella delle merci e delle persone mercificate, dove l’economia si pone al di sopra di tutto e tutti, persino della politica e dei cittadini.

La disuguaglianza diventa quindi inevitabile in una società sempre più piramidale: poveri sempre più poveri e numerosi, ricchi sempre più ricchi e più ristretti.

Le profezie del vecchio Marx prendono quindi forma, la civiltà in balia del capitalismo si sta proletarizzando sempre più e in effetti la novità post 1989 è che anche il ceto medio sta precipitando nel proletariato, o meglio, nel precariato.
Benvenuti nell’Unione Europea, l’idea più pervertita di Europa.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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