Paulo Dybala. Basta e avanza. Zucchero e arte del football, un gol magnifico per la potenza e la perfidia ma altre luci nella sua prestazione potente, astuta, di grande eleganza. La Juventus ha ritrovato il suo Sivorino e Dybala ha ritrovato se stesso, dopo i timori estivi e una certa pigrizia che lo aveva messo ai margini e con la valigia pronta per andare altroive.

La sfida di Dybala è vinta e la Juventus finisce prima nel girone potendo andare in gita contro il Bayer di Leverkusen nell’ultima partita, prima della sosta. Prestazione superba di tutto il gruppo anche se Cristiano Ronaldo è ancora in rodaggio, poco reattivo e molto nervoso, con una capigliatura improbabile e con la sensazione che abbia annusato l’aria bianconera, Higuain, subentrato nella fase finale a Dybala, è presente sempre, dunque nessuno ha il posto assicurato, Sarri deve avere il coraggio di lasciare fuori chi non ha condizione o chi ritenga di poter vivere di rendita.

L’Atletico è vissuto sui nervi, tirando rarissimamente in porta anche perché Morata è andato a sbattere contro l’armadio olandese De Ligt e Bonucci lo ha trattato come un vecchio amico.

Il palleggio dei materassai è risultato dunque inutile, la compattezza juventina ha permesso a Sarri di ordinare le idee. La Juventus prosegue, dunque, il lavoro europeo e si può dedicare alla campagna d’Italia. Diego Simeone non ha più la squadra terribile degli scorsi anni, nella doppia sfida contro la Juventus è stato smascherato.

Tony Damascelli