Tante riserve tra i bianchi (azzurri sono gli altri) dell’Italia e avversario scarso, ma non da buttare. Il Liechtenstein ha addirittura quattro occasioni per segnare e Sirigu para tutto. L’Italia tiene la palla, gioca un primo tempo bruttino e aspetta che gli avversari si sciolgano tra pioggia e fatica e alla fine conta sino a cinque.

Un’altra prova non indimenticabile, ma ancora un successo. Il nono consecutivo di Mancini e si esulta dicendo che è stato eguagliato Vittorio Pozzo.
Particolare sfuggito ai più: Pozzo ne vinse quattro anche ai mondiali del 1938. Contro, per dire, squadre del calibro di Francia, Brasile e Ungheria in finale.

Mancini ha messo molti giocatori poco utilizzati. Non ci sono stati promossi con lode, ma neppure bocciati con ignominia. 
Sirigu il migliore. Non male i terzini, Cristante a tratti, Zaniolo raramente, Bernardeschi all’inizio, Belotti nella ripresa con la doppietta, Verratti quasi sempre. Ha segnato, pur entrando in ritardo, El Shaarawy, cui è stato preferito chissà come mai Grifo. Ha fatto in tempo a esordire Tonali.

Roberto Renga