Dopo il ritiro delle truppe statunitensi dal territorio siriano, lo scorso 9 ottobre il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha dato il via all’operazione “Primavera di pace“. Le truppe turche hanno cioè lanciato un’offensiva militare e sono entrate nel nord della Siria oltrepassando il confine.

Lo scopo della spedizione sarebbe quello di occupare una zona che, secondo il governo di Ankara, sarebbe sotto il controllo “organizzazioni terroristiche“. Si tratta di alcune truppe curde appartenenti alle Unità di protezione del popolo, le cosiddette Ypg.

Ci sono stati già alcuni morti e tra questi risulterebbero anche dei civili.

Ecco cosa ne pensa la Senatrice di +Europa Emma Bonino

Come disse un mio collega belga tanti anni fa: l’Europa è un gigante economico e un nano politico. A rimetterci sono i curdi traditi dai nostri stessi alleati occidentali. Li abbiamo usati quando avevamo bisogno del loro aiuto contro lo Stato Islamico e poi li abbiamo abbandonati, a cominciare dalla decisione improvvisa, improvvida e non concordata con nessuno del Presidente Trump.

Le procedure necessitano di tempo: il consiglio affari esteri ha riunito tutti i ministri degli esteri, ma l’applicazione dello stop alle armi è lasciata a livello nazionale. Per cui ognuno farà un po’ come crede. Bisogna anche essere coscienti del fatto che tutta questa nostra emozione, che è benvenuta, è probabile che poi abbia dei costi, penso se si dovesse arrivare alle sanzioni. Bisogna dunque essere consapevoli che qualche costo lo pagheremo anche noi. Intanto lo pagano i curdi.

Finché i prezzi li pagano gli altri evidentemente non abbiamo scossa necessaria per fare dei passi avanti.

Spostare della finale di Champions League da Istanbul? Mantenere viva questa commozione attuale non sarà facile perché ovviamente i turchi avranno tutto l’interesse a non avere occhi indiscreti di giornalisti e troupe televisive intorno. Quello dello sport è un mondo che ha grande influenza. Credo che ognuno possa e debba fare la sua parte”.


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