Dopo Chef Rubio e l’architetto Fuksas (già nominalmente vicino alle sinistre fucsia), ora è la volta dell’imprenditore che si è fatto da sé, Lapo Elkann. Toccando il tema dell’immigrazione, Elkann si è così espresso in queste ore: “non mi piace la parola migranti, mi sembra denigratoria e non rispettosa. Mi piace la parola nuovi italiani“.
In questa frase è racchiuso un intero programma politico, quello della classe dominante. L’obiettivo di quest’ultima è infatti quello di abbassare i salari e di sfruttare indegnamente sia i migranti sia gli italiani, fingendo che questo modus operandi di accogliere e di integrare sia emancipativo per tutti.
Ed eccola lì allora, l’armata Brancaleone dei globalisti arcobalenici, odiatori dei popoli sovrani e amica del capitalismo, unita sotto un unico fronte.
Teniamolo, quindi, a mente: dietro questo modus operandi della classe dominante arcobalenica si nasconde sempre e solo il nuovo potere edonistico e totalitaristico, votato al consumo a discapito delle persone.
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