I Gaypride non hanno nulla a che vedere con i sacrosanti diritti degli omosessuali, sono dei semplici fenomeni di addomesticamento delle coscienze. Sono volti non a tutelare i diritti bensì a manifestare in forme plateali e volgarmente esteriorizzate il punto di vista dominante, quello del patronato cosmopolitico.
Gaypride, fenomeni di addomesticamento delle coscienze
RadioAttività, la pillola del giorno con Diego Fusaro

Per una volta mi trova d’accordo, il finfo filosofo.
Una strana confluenza dei nostri fiumi di pensiero, il suo di origini cattoliche-conservatrici,
il mio nascente dall’irritazione verso ogni forma di esibizionismo e “differenza” come scelta tanto per.
Il gay pride, cosi’ come i vari e finti baci saffici delle attrici e cantanti disperate del momento che nulla hanno di saffico nella vita reale, date le loro abitudini ad “aprirsi” agli uomini-maschi che han dato loro le attuali posizioni sociali, sono solo esibizioni esibizionistiche che fanno tanto “cool”.
A me, cosi’ come ai marziani, o ad una deita’, se esiste, dove metti il tuo pistolino, rispetto agli immensi fatti del cosmo, non potrebbe fregare di meno. E con questo in mente, coerentemente non vado in piazza a sbandierare dove metto il mio.
Inoltre, un po’ di grammatica e sintassi logica aiuterebbero una chiara inquadratura dei fenomeni. Pride vuol dire orgoglio come ben sappiamo, ma che noia usare i termini italiani, vero? Si puo’ essere orgogliosi di cio’ che si fa o si dice o di cio’ che si pensa o non si fa. Ma non si puo’ essere orgogliosi di fatti non di nostra scelta. Per questo derido sempre i sempliciotti americani con il loro Proud to be American.
Non hai te scelto di nascere nel Mozambico o in USA o nel Madagascar, di tua volonta’. Quello e’ semplicemente il posto dove i tuoi genitori han copulato, nella maggior parte dei casi, e dove ti han fatto nascere.
Tutto qui. Non hai nulla di cui essere pride.
Quindi, anche per il tuo orientamento sessuale, etero o non, mixed and whatever, e’ la tua natura a dirigerti, certi cromosomi.
Non e’ una tua scelta a parte momenti ed eta’ in cui si decide di esplorare per noia o disperazione o solitudine. Per cui di nuovo, non c’e’ nulla di cui essere orgogliosi. Sii orgoglioso dei tuoi pensieri e delle tue azioni invece. E nel Gay Pride, di pensiero tuo, di azioni tue, c’e’ ben poco. E’ solo uno dei due (2.5?) possibili greggi.