Un gol di De Rossi in casa della Samp, un gol di Dzeko contro l’Udinese: è un caso che nei momenti decisivi, siano gli uomini migliori, di maggiore esperienza, di maggior carisma, a risolvere? Sicuramente no. Come non è un caso che la Roma sia cambiata soprattutto in difesa e in queste due partite non abbia subìto gol.

La squadra è tornata a marciare ad un ritmo che vale la Champions e può adesso guardare con fiducia allo sprint finale. Già, la fiducia. La fiducia che Ranieri, questo il suo principale merito, ha saputo restituire alla squadra. Ha fiducia la difesa, gioca con fiducia il centrocampo, dove si cercano giocate anche meno scontate, gioca con una ritrovata fiducia – e con il sorriso – Dzeko.

Non è vero che la Roma adesso fa le cose facili, perché fare le cose facili è un limite, ma la Roma – e questo invece è un grande complimento – fa le cose semplici. Non si ostina in situazioni che non le sono congeniali, ma cerca di sfruttare le proprie caratteristiche. Assecondando le regole essenziali del gioco del calcio: finché non prendi gol, nella peggiore delle ipotesi pareggi. E’ una banalità, certo. Ma allora perché esporre inutilmente e scriteriatamente il fianco agli avversari?

Alessandro Vocalelli