Ristrutturazione 5S in stand by

Si allungano i tempi della ‘ristrutturazione’ del M5S, il restyling annunciato da Luigi Di Maio subito dopo la debacle in Abruzzo e la frenata alle urne in Sardegna. “Nei prossimi giorni avvieremo una raccolta delle proposte degli iscritti che durerà una settimana”, aveva annunciato il capo politico del Movimento in una conferenza stampa definita ‘storica’ dai suoi stessi organizzatori. Ma da allora 16 giorni sono trascorsi e sulla piattaforma Rousseau della discussione degli attivisti grillini non c’è alcuna traccia.

Ma anche se la ristrutturazione appare in stand-by, dietro le quinte del Movimento qualcosa si muove. A quanto apprende l’AdnKronos, ci sarebbe innanzitutto un confronto “aperto e costruttivo” tra Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico sul futuro del M5S, ovvero sulla metamorfosi annunciata dal vicepremier – a partire dall’apertura alle liste civiche – in un post sul blog delle stelle datato 13 febbraio. Anche Fico, considerato una ‘colonna storica’ del Movimento e di quella visione ‘ortodossa’ della prima ora, si interroga sulla mutazione che potrebbe investire la creatura di Grillo e Casaleggio nei mesi a venire e, su questo, si starebbe confrontando in modo franco con Di Maio. C’è chi parla addirittura di una controproposta di Fico, anche se dal suo entourage smentiscono seccamente.

Sotto traccia, poi, il lavorio del quartier generale del M5S, riconducibile all’associazione Rousseau ‘di stanza’ a Milano. Lunedì scorso l’ultima riunione operativa, subito prima – nel weekend – il confronto tra Di Maio e Davide Casaleggio, che in merito alla ‘rivoluzione’ del Movimento non ha mai nascosto i propri dubbi. Anche se, viene assicurato, i ritardi nella consultazione della base sarebbero legati all’appuntamento del villaggio Rousseau dello scorso fine settimana e la volontà di non oscurare l’evento.

Sta di fatto, viene spiegato dai beninformati, che i tempi della riorganizzazione saranno lunghi, molto lunghi. “La struttura non la metti in piedi dall’oggi al domani”, è il ragionamento. E mentre Di Maio appare più pragmatico, complice un Movimento che per lo più grava sulle sue spalle, Casaleggio junior vorrebbe recuperare l’anima più movimentista dei 5 Stelle, che in parte appare smarrita dall’esperienza di governo.

E’ poco convinto il presidente dell’associazione Rousseau – ora assieme a Di Maio fondatore della neo associazione M5S – che una riforma radicale del Movimento sia la mossa giusta per uscire dall’angolo. Piuttosto è portato a pensare – anche da un’attenta analisi dei dati elettorali – che la perdita di consenso registrata alle ultime consultazioni non sia legata a carenze strutturali, ma indichi la necessità di recuperare l’anima del Movimento, puntando su quei temi -e in questo Grillo sarebbe d’accordo con lui- che hanno costituito l’ossatura dei 5 Stelle.