Solita Inter, prima in affanno, poi, trovato il vantaggio, va via sciolta. Non un gran segno di personalità e di maturità ma il disco è graffiato, rischia di rompersi, inutile insistere la musica resta quella, fino a quando si sa. Si sa che assente mezza squadra, con la farsa Icardi in eternal recita, Spalletti deve camminare su e giù a bordo campo per capacitarsi e cercare soluzioni. La Spal ha fatto l’ordinario football, per poi perdersi nel momento finale, quello che decide, quasi sempre, le partite, specie quando il censo tra le due è assai diverso.

Il Var è stato presente come sempre, con le consuete lungaggini, il primo gol di Lautaro è stato giustamente annullato perchè la mano non era de Dios ma di un diable. Il gol di Politano si è prestato a contestazioni spalline di breve durata mentre l’esame autoptico si è allungato nel ridicolo prima della conferma. Un punto divide le due milanesi, con il vantaggio del Milan. Prossima stazione, il derby, lama a doppio, triplo taglio che dovrà dire alcune verità sulla corsa alla Champions, con la Roma e le altre, ombre che si muovono inquiete e inquietanti. Nell’attesa sarebbe clamoroso il colpo di scena di un Icardi improvvisamente in campo contro i cosidetti cugini, per sfidare Piatek ed eccitare Wanda.

Tony Damascelli