Semifinale di lusso, gran football, una partita forte,  di ritmo elevato e giocate raffinate, roba rara sui nostri campi di calcio, molti gol non significano fragilità difensiva ma gioco aperto, continuo, di attacco come deve essere una semifinale, a differenza del Milan visto all’Olimpico contro la Lazio. Un altro 3 a 3 a Firenze ma senza Var, senza scorie, senza accuse e veleni. Serata piena, dunque, con note particolari per due su tutti. Incomincio da Ilicic che ha offerto una prova spettacolare dinanzi al suo vecchio pubblico che lo ha fischiato, non capendo, come spesso capita un po’ dovunque, che il contestato finisca per esaltarsi, rispondendo agli insulti con l’orgoglio. Se poi a questo si aggiunge la qualità tecnica ecco che il gioco è fatto. Dunque l’Atalanta è passata in vantaggio doppio grazie alle idee splendide di Ilicic per Gomez e Pasalic, in entrambi i casi la difesa fiorentina è sembrata sconclusionata, con Ceccherini e Milenkovic che nulla hanno capito dei movimenti dell’argentino e del croato che hanno beffato Lafont, reattivo ma anche ingenuo.

Ilicic, dunque, ha fatto impazzire Veretout e Dabo che hanno provato a mettergli muscoli e gambe addosso. Ora vengo all’altro mattatore, Federico Chiesa, in questo momento il miglior calciatore italiano. Il capitano ha preso in mano la squadra smarrita, la Fiorentina si è rialzata, la rabbia di Chiesa l’ha svegliata, il gol dello stesso capitano, su una dormita di Palomino, è stato l’avvio della rimonta conclusa da Benassi. La schiuma dei toscani ha fatto i conti con il migliore e maggior ordine tattico dei bergamaschi ma si è intuito che la partita sarebbe stata in equilibrio, sempre su livelli agoinistici alti e con scontri duri ma corretti. Quando De Roon ha riportato in vantaggio l’Atalanta, si è pensato che ormai la Fiorentina si sarebbe arresa ma Chiesa ha rilanciato i suoi e il passaggio per Muriel ha riportato il pareggio. Non so che cosa accadrà tra due mesi, quando è previsto il ritorno a Bergamo, ma so che a Firenze si sono viste due squadre finalmente libere da alchimie tattiche, da prudenze che spesso nascondono limiti tecnici e di personalità.  

POST SCRIPTUM

Il Barcellona ha eliminato in semifinale della coppa di Spoagna il Real Madrid, andando a vincere al Bernabeu con tre gol di Luis Suarez, un altro pistolero. Protagonista, con l’uruguagio, il portiere Der Stegen che ha tolto dalla propria porta almeno tre gol sicuri di Vinicius.

A Londra Sarri si è ripreso in Premier, battendo il Tottenham. Higuain sostituito. Giornata che non cambia nulla, vittorie facili del Liverpool e dei due Manchester.

Tony Damascelli