Pareggio che non serve a nessuno ma accontenta chi ha assistito alla partita. Zero gol, molta tensione e football fisico, due centravanti alla ricerca del gol, Higuain prosegue il suo cammino nebbioso, ci prova dovunque ma non gli riesce una sola ciambella con il buco o senza. Belotti lotta per tre quarti d’ora poi va in riserva di carburante. Due squadre potenti, di buon ritmo ma con scarso fosforo in mezzo al campo dove Gattuso e Mazzarri non hanno geni e artisti ma chilogrammi e palestrati che macinano continuamente calcio.

Robuste le difese, Donnarumma ha ribadito di essere un fenomeno come portiere istintivo, con due interventi degni del suo salario ma pericoloso quando deve far funzionare il cervello, con due situazioni incerte e goffe. Sirigu non ha dovuto esibire alcuna parata fuori programma, a conferma che davanti a lui lo schermo previsto da Mazzarri ha lavorato ai massimi. Su questo Torino non avrei scommesso una birra ma su dieci trasferte ha pareggiato otto volte e vinto due, dunque ho sbagliato giudizio, Mazzarri sa far giocare la squadra in trasferta, non rinunciando al gioco, anzi con manovre di grande respiro. Lo stesso non si può dire del Milan casalingo, meno razionale e più passionale. Una nota va riservata a Orsato che ha spedito fuori Mazzarri per una protesta giustissima dopo un fallo su Zaza non fischiato dall’arbitro che, spesso e volentieri, vuole essere attore partecipante di ciò che invece dovrebbe soltanto notificare.  

Tony Damascelli