In molti, da più parti, vanno domandandosi con greve preoccupazione se l'ascesa e il consolidamento dei cosiddetti BRICS coincida in…
L'idea generale delle nuove norme ESG è che l'economia dovrebbe diventare una cosa nella quale le imprese si occupano dell'ambiente…
Il libro del generale Vannacci ha colpito la gran parte dell'opinione pubblica, grazie al grande rilievo dato dai mass media…
Ora bisogna tenere i riflettori puntati sulla questione Niger. Se l'ECOWAS, l'organizzazione degli stati africani eterodiretti dall'occidente, dovesse sferrare il…
Willy Monteiro è stato ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020. Nel tentativo di difendere un amico in difficoltà è…
Censurare nelle librerie il libro del generale Vannacci, intitolato Il mondo al contrario, pare stia diventando un vero e proprio…
Peter Drucker nel 1954 scriveva che la primaria responsabilità di un'impresa è quella di risolvere i problemi dei propri clienti,…
Volevo aprire una riflessione diversa sul caso Vannacci e riguarda il comportamento del ministro Crosetto: perché Crosetto avrebbe avuto interesse a fare un tweet in maniera assolutamente gratuita, per attaccare il generale Vannacci che si è reso testimone di idee e valori che sono condivise da gran parte degli elettori di Fratelli d'Italia, soprattutto della frangia ex Missina, della frangia più conservatrice? Perché avrebbedovuto fare un tweet del genere? Inimicandosi parte del suo elettorato e ottenendo addirittura il supporto dei progressisti, di personaggi come Renzi, di personaggi che sono all'opposizione del suo governo. Perché un gesto così autolesionista, metterti contro parte del tuo elettorato per compiacere invece chi è all'opposizione? La verità è una: Fratelli d'Italia ha deciso di puntare ai moderati di destra, quindi a quell'ala intercettata soprattutto da Forza Italia. Fratelli d'Italia sa bene che Forza Italia, finita l'enfasi della morte di Silvio Berlusconi, comincia a perdere pezzi, comincia a sgretolarsi e vuole intercettare, quell'elettorato europeista, moderato, quell'elettorato che fino ad oggi non guardava alla Meloni, almeno finché la Meloni non si sarebbeliberata di quei retaggi post fascisti, dei Missini e di quella frangia più conservatrice. La Meloni ha fatto due conti tradendo quello che sono gli ideali e quelli che sono i valori fondativi del suo partito, ne ha fatta semplicemente una questione di numeri e si è resa conto che le conviene molto di più perdere la frangia più conservatrice del suo elettorato, perdere tutti quelli che sono gli ex Missini per poter attingere dal contenitore di Forza Italia e dell'ala moderata del centrodestra. Si rende conto che già con l'operazione sulla guerra con la sua sudditanza assoluta ai diktat statunitensi contro l'interesse nazionale ha già perso tutta un'ala, anche se molto ristretta, di Fratelli d'Italia. Già una grossa fetta si è staccata, quella fetta che oggi entrerà nel contenitore creato da Gianni Alemanno, non è un caso se Alemanno staandando contro la Meloni su diversi temi. Dove la Meloni perde pezzi Alemanno si fa trovare sotto per raccoglierli, quindi la Meloni si è schierata con l'Ucraina e Gianni Alemanno ha creato il comitato fermiamo la guerra dove si dice assolutamente contrario alle scelte della Premier per quanto concerne la questione ucraina. Tutti gli scontenti di Fratelli d'Italia, della gestione della Meloni nel conflitto in corso si staccheranno e finiranno nel contenitore "fermiamo la guerra" che diventerà a breve è un partito. Stessa cosa, tutti quelli che oggi non accettano quanto dichiarato da Crosetto contro Vannacci, si cominciano a rendere conto che quelli che stanno per essere traditi sono proprio i valori identitari di Fratelli d'Italia. La Matrix Europea - La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo
E adesso il ministro del governo della destra bluette neoliberale Tajani propone disinvoltamente la privatizzazione dei porti. Proprio così, la privatizzazione dei porti, come se fosse la cosa più ovvia e più normale del mondo. Tajani ha detto che il governo ha bisogno di fare cassa e dunque a estremi mali bisogna far fronte con estremi rimedi. Si tratterebbe, se mai dovesse avvenire, di un ulteriore tassello nell'esiziale processo di privatizzazione integrale del mondo della vita e ciò secondo quel paradigma americano che ormai sta letteralmente colonizzando e conquistando anche il continente europeo. L'Unione Europea stessa, come più volte abbiamo sottolineato, lungi dal contrastare i processi della globalizzazione neoliberale e ciò che più li ha favoriti nel vecchio continente. La cosa massimamente sorprendente è che la proposta di Tajani provenga con tutta evidenza da un governo, quello di Giorgia Meloni, che ancora ha il coraggio dopo tutto di definirsi, non si sa con quale coraggio, patriota e sovranista. In realtà si tratta, in maniera inconfutabile, di un governo palesemente nemico dell'interesse nazionale e altresì palesemente cultore dell'interesse globalista del capitale no border e della grande finanza del padronato cosmopolitico. Un governo che all'Italia preferisce l'Unione Europea, alla pace preferisce l'imperialismo a stelle e strisce, al bene comune preferisce la logica illogica della privatizzazione integrale, financo dei porti, secondo l'eventualità sbandierata dal ministro Tajani. Detto altrimenti, si tratta di un governo che, al di là degli altisonanti proclami ideologici puntualmente disattesi, si presenta a tutti gli effetti come la continuazione peggiorativa, se mai è possibile, del governo dell'euroinomane di Bruxelles, Mario Draghi. Di questo passo, il governo di Giorgia Meloni potrebbe presto arrivare a privatizzare l'intero mondo della vita, financo l'aria che respiriamo. Sulla questione della privatizzazione dei porti, per una volta tanto si è risvegliata, dulcis in fundo, anche la CGL, che dopo un lungo torporio,se preferite dopo un lungo letargo, è tornata a parlare del tema del lavoro. E lo ha fatto ponendosi, a ragion veduta in questo caso, alla proposta sciagurata del governo di Giorgia Meloni relativa alla discussa idea della privatizzazione dei porti. Meglio tardi che mai, verrebbe spontaneo commentare, ma poco cambia in realtà rispetto alle tendenze esiziali che stanno investendo il nostro paese e che, poco importa se vi sia la destra blu etnoliberale o la sinistra fucsia neoliberale, sono ugualmente all'insegna della privatizzazione integrale del mondo della vita nell'accezione prima richiamata. Sarebbe più che mai necessario oggi difendere l'interesse nazionale e procedere nella direzione opposta rispetto alle privatizzazioni. Bisognerebbe semmai nazionalizzare gli assetti fondamentali dell'economia nazionale. Ma è esattamente ciò che non fanno i governi neoliberali, poco importa se di destra o di sinistra. Radioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro
Sulla prima pagina della Verità compare un'intervista all'ex ministro della difesa Elisabetta Trenta, in merito alla questione dell'uranio impoverito risollevata…