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Attualità

Scuola sotto accusa, si infiamma il duello sul latino in classe ▷ L’affondo radicale: “Chiudiamole”

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha presentato alcune anticipazioni delle nuove Indicazioni Nazionali per le scuole del primo ciclo, che potrebbero entrare in vigore a partire dall’anno scolastico 2026-2027. La riforma, elaborata da una commissione di esperti guidata dal ministro Giuseppe Valditara, punta a una revisione dei programmi scolastici con un focus sull’identità culturale e sull’apprendimento delle competenze di base.

Scuole elementari


Le nuove linee guida prevedono l’introduzione dei classici della letteratura per l’infanzia (come Verne e Stevenson) già dalla prima elementare, affiancati da poesie, filastrocche e scioglilingua da memorizzare. Lo studio della storia sarà trattato come una “grande narrazione” che include la lettura di testi fondativi come la Bibbia, l’Iliade, l’Odissea e l’Eneide, oltre a saghe norrene e racconti epici, anche in forma di graphic novel. Inoltre, verrà dato maggiore spazio alla musica, fino a oggi poco valorizzata nei programmi scolastici.

Scuole medie


Una delle principali novità è il ritorno del latino, introdotto come materia facoltativa in seconda media, con un’ora settimanale. L’obiettivo è favorire lo sviluppo delle competenze logiche e linguistiche attraverso la traduzione e rafforzare il legame tra l’italiano e il latino. Lo studio della storia sarà rivisto con un focus sull’Italia, l’Europa e l’Occidente, riducendo l’attenzione verso la storia globale e le contaminazioni con altre aree geografiche. La geostoria verrà abbandonata in favore di un approccio cronologico tradizionale.

Futuro delle scuole superiori


La riforma attualmente riguarda solo il primo ciclo, ma una revisione del curriculum delle scuole superiori è già in fase di studio. L’obiettivo complessivo è migliorare le competenze linguistiche degli studenti, una priorità evidenziata dai dati nazionali che mostrano significativi ritardi nell’apprendimento. La scelta del Ministero punta sui contenuti dei programmi piuttosto che su un ripensamento dei metodi didattici o dell’organizzazione scolastica.

Il dibattito in diretta lo scrittore Matteo Fais e l’Avv. Laura Vasselli

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