L’attacco missilistico dell’Iran verso Israele ha scatenato la tensione tra i due paesi e la preoccupazione nel mondo per una possibile escalation. Per questo i leader occidentali si sono mobilitati tra G7 e riunioni varie, mentre Netanyahu ha convocato invece il gabinetto di guerra per preparare la risposta promessa. Tutto era nato dall’attacco dell’ambasciata iraniana di Damasco, motivo per cui l’Iran ha risposto con missili e droni, che Israele annuncia di averne neutralizzati una grande parte.
Mentre tutto il mondo NATO esprime il proprio supporto alla difesa, ma non all’attacco (quasi in via di sviluppo) di Israele, un altro scenario bellico viene nuovamente messo da parte. Trascurato come si sente Zelensky ora, viste le sue ultime dichiarazioni.
“Difendendo Israele – ha detto l’ucraino – il mondo libero ha dimostrato che l’unità tra alleati non solo è possibile ma efficace al 100%.
Le azioni decisive degli alleati hanno impedito il successo del terrorismo e la perdita delle infrastrutture e hanno costretto l’aggressore a calmarsi. Lo stesso si può fare per difendere l’Ucraina dal terrorismo. E l’Ucraina proprio come Israele non è un membro della NATO“.
Una bacchettata che verrà presto incassata già dall’Europa, pronta a erogare regolarmente nei prossimi anni altri pacchetti di aiuti.
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