“Basta roulette nella sanità. Basta con la sanità dell’eccellenza e con gli ospedali mediocri“. Il grido arriva in un momento di profonda polemica. Il motivo lo sappiamo: i medici prima sospesi per non essere in linea con le dosi di vaccino torneranno al lavoro a fine anno. Questo però non sembra andare giù a certa stampa e a una fetta di opinione pubblica; si passa dalle normali posizioni dettate dal timore (sfatato dai dati ISS) alle proposte un po’ più estreme: “Vengano segnalati così da evitarli“, “hanno morti sulla coscienza”. Quegli stessi morti che si sarebbero potuti evitare “anche non mettendo in pratica Tachipirina e vigile attesa“.
Questo almeno secondo il direttore Ilario Di Giovambattista, che di proposte al governo ne fa due: tornare a investire nella sanità, ammortizzando anni di tagli dei posti letto e combattere – anziché i medici – la malasanità: “Infermieri e medici dovrebbero essere tutti preparatissimi“.
Tutto ciò prescinde dalle perplessità o meno di un sanitario sul vaccino anti-Covid e da una guerra tra poveri dettata dall’ideologia: “Parliamo di persone che torneranno al lavoro dopo mesi senza stipendio. Cerchiamo di trattarli bene. E’ stato dimostrato che si infetta da vaccinati o meno. Basta odio, basta strumentalizzazioni“.
L’editoriale di Ilario Di Giovambattista.
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