Passa inosservato, o comunque non gli si presta la debita attenzione a un fatto che è della massima importanza: la questione dell’Ucraina. Soffiano venti di guerra nell’area dell’Ucraina, con le truppe statunitensi che sono sull’orlo dello scontro con quelle russe. Più precisamente la “civiltà dell’hamburger” sta armando l’Ucraina, la quale è in procinto di attaccare il Donbass (l’area più russofila naturalmente). E non appena il Donbass si difenderà con l’appoggio della Russia di Putin, ecco che la “civiltà del dollaro” griderà ai diritti umani violati, alle provocazioni russe, alla guerra voluta dal fronte orientale.
Cosa sta accadendo realmente in Ucraina dunque? Per capirlo occorrerebbe volgere retrospettivamente lo sguardo a quando tutto ebbe inizio, quel 1989 che segna il trionfo monopolare degli Stati Uniti d’America. La narrazione è sempre la stessa dall’89 a oggi: c’è il nemico cattivo, c’è il popolo unificato che vuole la libertà ma non riesce a ottenerla e dulcis in fundo arriva la potenza del dollaro a liberare la potenza occupata dal tiranno, ovvero a favorirne il transito all’americanosfera.
L’obiettivo è chiarissimo: destabilizzare l’area russa, occupare e “atlantizzare” gli spazi post-sovietici, portare la Russia verso il tracollo. Putin dice no, ed è per questo che è tanto odiato in maniera livorosa dagli Stati Uniti d’America e le loro colonie, tra cui l’Italia e l’Unione europea.
Forse quello che sta accadendo in Ucraina è il momento culminante di quella che potrebbe essere una nuova guerra dalla portata tragica.
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