Il 12 gennaio 2021 sulla rivista scientifica Science è stato pubblicato un articolo sul futuro che riguarda il nuovo coronavirus che, sia sul piano sanitario che economico, ha messo in ginocchio il mondo intero.
L’articolo di Science, “Immunological characteristics govern the transition of COVID-19 to endemicity“, parla dell’evoluzione del virus e di come, al pari di tutti i coronavirus, arriverà a non recare più danni di una normale influenza. È molto probabile, si legge, che la sua curva di discesa verso una globale innocuità potrà arrivare addirittura prima delle altre influenze.
Sulla questione la Dott.ssa Maria Rita Gismondo, Direttore Responsabile di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, si era già espressa in passato proprio sostenendo che il nuovo virus fosse una “affezione poco più grave dell’influenza”, parere per il quale era stata duramente attaccata da colleghi virologi ed opinione pubblica.
Fabio Duranti e Francesco Vergovich la hanno intervistata per chiederle, proprio alla luce di questa recente pubblicazione, che cosa ne pensa. Ecco cosa ha detto in diretta.
“Io sono stata attaccata per aver detto ‘Niente panico, è una affezione poco più grave dell’influenza’. Sono passata per la minimizzatrice e non ha idea di quanti guai mi sono arrivati. Voglio essere molto chiara: i coronavirus ci hanno già dato un’esperienza. Ne abbiamo quattro che già circolano dando quello che è il comune raffreddore. È molto probabile che circolando nella popolazione umana si abitui alla convivenza e noi ci abituiamo alla convivenza con il virus. Questo è auspicabile e assolutamente realizzabile”.
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