Non ha fatto in tempo a uscire nelle sale il film di Enrico Vanzina, che già su web e social è stato riempito di critiche. ‘Lockdown all’italiana‘, questo il titolo della pellicola che uscirà il prossimo 15 ottobre e che vede come protagonisti Ezio Greggio, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Martina Stella e Maria Luisa Jacobelli. L’ironia su quella che ormai è considerata una delle parentesi più buie della nostra storia, tuttavia, a molti non è andata giù.
Giusto il tentativo di alleggerire un’esperienza collettiva così segnante? O è una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime?
Daniela Martani, donna di spettacolo e attivista che non ha mai nascosto pubblicamente le sue opinioni su quanto sta accadendo in Italia e nel mondo, ha detto in diretta che cosa ne pensa. Ecco come ha risposto alle domande di Stefano Molinari sul tema.
“Hanno criticato il titolo e la trama del film semplicemente per un moralismo e per un politically correct che ci ha veramente rotto un po’ i cosiddetti. Io capisco che sia stata una tragedia però è stato anche un evento straordinario. Ci sono degli aneddoti da raccontare. Non capisco questo moralismo estremizzato per un film di Vanzina. Io andrò a vedere il suo film. Avevo detto che non sarei andata al cinema per l’obbligo della mascherina e invece per lui ci andrò.
Qual è il senso della mascherina al cinema? Se hai dei sintomi non vai al cinema. Nella scuola di mia sorella i ragazzini devono stare con la mascherina, quando escono tutti appiccicati insieme come è normale, fanno assembramento”.
“Se l’aumento dei positivi mi preoccupa? Assolutamente no, anzi è l’ennesima dimostrazione che le mascherine non servono a niente. Nei paesi dove è obbligatorio portarla anche all’aperto c’è un enorme numero di contagi in più, nei paesi in cui non cè l’obbligo e dove non sono vietati gli assembramenti i casi sono in diminuzione. Ma di che stiamo parlando? È evidente che è una grandissima presa per i fondelli.
Poi chiaramente i giornali non specificano che i positivi sono persone assolutamente sane che risultano positive al tampone, che bisogna vedere quanto sia attendibile, e sono persone asintomatiche che non hanno nulla”.
“Se devono essere seguite le linee guida dell’OMS sul Sars-Cov2, perché non devono essere seguite anche quelle che riguardano il fumo, la carne rossa e tutta una serie di altre cose? Di quello non hai paura? La carne rossa è cancerogena e di tumore muoiono molte più persone. Mi fa molta più paura un tumore che un virus influenzale che è curabile”.
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