Botta e riposta tra politici, medici ed esponenti della cultura sul caso, o caos, scuola. È l’argomento centrale di ogni dibattito, perché rappresenta il riscatto di tutto il paese sul Coronavirus. I ragazzi sono pronti a tornare in classe, ma molti genitori sono preoccupati dalla poco chiarezza che ancora c’è sulla messa in sicurezza delle aule e nello svolgimento delle lezioni. E quando ci saranno dei contagiati cosa accadrà?
Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Presidi Lazio, è intervenuto a Lavori in Corso sul tema, chiedendo proposte a tutti quelli che stanno polemizzando in questi giorni. A suo avviso le mascherine e le altre misure potrebbero essere necessarie in mancanza proprio di altre e migliori alternative che non arrivano.
“L’epidemia è imprevedibile, se un insegnante risulterà positivo verrà sostituito, ma ci vorrà almeno un giorno. Nel frattempo stiamo aspettando i 50 mila fra insegnanti e bidelli per tamponare le falle. La scuola italiana è sempre stata una barca piena di falle, gli ultimi insegnanti me li mandavano i primi di novembre.
Ci sono problemi da anni, come le aule pollaio, ma tutti li hanno trascurati e ora col Covid-19 non è più possibile.
Il problema della mascherina laddove non è possibile mantenere il distanziamento o la didattica a distanza sono dei problemi veri, ma cosa proponiamo in alternativa? Il piccione viaggiatore? A me stanno bene tutte le critiche ma diano l’alternativa.
Un personaggio importante e culturalmente elevato come Asor Rosa, cosa propone di fronte a un epidemia? Se l’osservazione vede solo gli aspetti negativi non dando alternative trovo che sia solo un modo malaugurante… A meno che il dottor x o il dottor y non abbiano lauree in biologia, io ho sentito tante osservazioni tutte ammissibili ma mi aspetto una proposta oltre la critica, le mascherine fanno male ma cosa posso fare d’altro? Chi è contro le mascherine mi dica che cosa propone, di andare tutti senza la mascherina? E vedo che poi il virus si sta espandendo nelle categorie più giovani, la movida la fanno i giovani dai 16 ai 25 anni.
È probabile che una nuova chiusura delle scuole avvenga a macchia di leopardo, come accaduto altrove. La chiusura verrà fatta a selezione, per classe. Noi non aspettiamo il rischio zero, saremmo dei millantatori e venditori di fumo se dicessimo ai genitori che il rischio è zero, ci saranno dei contagi.
Poi è chiaro che il gruppo classe è una ricchezza, ma dobbiamo permettere al gruppo classe di non infettarsi”.
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