Il piano per la fase 2 annunciato dal Governo non è parso all’altezza delle aspettative di tutti quei cittadini che volevano tornare ai loro posti di lavoro. La gran parte di questi lavoratori insoddisfatti, padri e madri di famiglia, continueranno a restare nelle loro case insieme ai propri figli.
Di loro si sono perse le tracce decreto dopo decreto. Ma proprio in concomitanza con la riapertura delle attività lavorative sorgerà un altro tipo di problema: chi si occuperà dei bambini a casa?
Luigia Luciani e Stefano Molinari lo hanno chiesto ad Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Ecco come ha risposto Antonio Decaro a Lavori in Corso.
“Abbiamo chiesto di prendere in esame la possibilità di trovare a pochi bambini una collocazione all’interno dei cortili di scuole, oratori, ludoteche. In numero ridotto, parliamo di 4-5 bambini per ogni operatore.
Dal 4 maggio si mettono in moto 2 milioni e 700 mila persone. Alcune di queste appartengono a nuclei familiari dove entrambi i genitori vanno a lavorare e rischiamo di lasciare i bambini troppo piccoli da soli a casa. Oppure addirittura lasciare i bambini dai nonni. Cosa che non possiamo fare perchè sono le persone alle quali diciamo di restare a casa per evitare il contagio.
Gli psicologi infantili ci dicono che c’è la necessità di farli socializzare. Non bastano le spiegazioni attraverso le piattaforme della didattica a distanza. Sono necessarie anche le esperienze di convivenza, anche se a distanza.
Purtroppo non tutte le scuole stanno facendo la didattica a distanza o la stanno facendo in maniera completa. Ci sono ancora alcune famiglie, le più fragili, che non hanno ricevuto il tablet o il pc a casa.
La ministra Azzolina ci ha assicurato che agli 80 milioni che sono stati messi a dispozione delle persone se ne aggiungeranno altri 85 tra qualche giorno”.
“Dal 1 giugno avremo una necessità vera, apriranno tutte le attività economiche. Ci saranno tantissimi genitori che andranno a lavorare e non sapranno a chi lasciare i figli.
La nostra sensazione è che alla fine saranno ancora una volta i nonni, con l’apertura alla possibilità di fare visita ai parenti e congiunti, a dover fare baby-sitter e ammortizzatore sociale. Mentre in questo momento particolare abbiamo la necessità di far stare le persone più anziane a casa.
Ricordiamo a tutti che qualche giorno fa una delle proposte del comitato tecnico-scientifico era quella di non far uscire gli over 60 da casa. Oggi, per assurdo, quelli che non potevano uscire da casa lo faranno per poter andare ad incontrare i propri nipoti”.
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