Mancano pochi giorni all’incontro tra i ministri dell’economia e delle finanze della zona euro. Il 16 marzo sul tavolo dell’Eurogruppo si discuterà di emergenza coronavirus… O forse no? All’ordine del giorno sembra esserci infatti prima di ogni altra cosa l’approvazione del MES, Meccanismo europeo di stabilità o Fondo Salva-Stati. Una cosa che non stupisce il filosofo e saggista Diego Fusaro il quale commenta: “L’Unione Europea è inesistente, ci fa perdere tempo, ci impone di firmare il MES il 16 marzo con la vicinanza e con la solidarietà di un boia”.
Arriveranno gli aiuti dall’Europa? L’Italia riuscirà a rialzarsi da questa emergenza? Cosa si sta sbagliando e cosa, sopratutto, si dovrebbe fare? Francesco Vergovich e Fabio Duranti ne hanno parlato con Diego Fusaro. Ecco cosa ha detto.
“Questo virus ha fatto crollare in un attimo tutte le menzogne, il castello di fandonie che il liberismo ci ha propinato per anni. Abbiamo bisogno di più Stato, di più pubblico, di più sanità pubblica, di meno Europa e di più rapporti con chi, come la Cina, ci è vicino. La Cina ci è vicina, mentre l’Unione Europea è inesistente, ci fa perdere tempo, ci impone di firmare il MES il 16 marzo con la vicinanza e con la solidarietà di un boia.”
“Abbiamo assistito in questi giorni a persone dello spettacolo che comode nei loro attici ci invitavano a restare a casa. Loro vivranno di rendita per le prossime 20 vite, ma c’è gente che stando a casa e non lavorando non riesce letteralmente a sopravvivere. Cosa fa per loro lo Stato? Nulla.
Il fatto che siano stati invasi letteralmente i supermercati contro le rassicurazioni del Governo è la prova, certo, della psicosi di massa, ma è anche la prova del fatto che questo Governo ha un tasso di credibilità ormai prossimo allo zero. Prima invitava a fare gli aperitivi, ora a barricarci in casa. Prima abbracciatevi tutti, adesso a mantenere un metro di distanza.
“Diciamoci la verità, la Cina ne sta uscendo perché è uno stato forte, perché ha la sua sovranità monetaria. Ha messo l’equivalente di milioni di dollari nell’economia per fare fronte alla crisi. L’Italia non può farlo perché ha una moneta straniera che deve chiedere in prestito e che le verrà negata in larga parte.
L’Italia quindi non è nelle condizioni di rialzarsi nella condizione di sovranità negata dell’Unione Europea. Potrebbe risollevarsi solo se avesse o riconquistasse la propria sovranità monetaria e creasse moneta per ripartire. Finché rimaniamo in questo campo di concentramento economico chiamato Unione Europea non ne potremo uscire.
Ci sono già gli sciacalli, gli speculatori finanziari, pronti a comprarsi l’Italia per un pugno di noccioline. Sono loro il vero nemico che cercherà di allungare le sue rapacissime mani sul paese”.
Per capire la situazione uso tre immagini. Per il rapporto con la Cina immaginiamo la mano tesa mentre stiamo affogando. Per comprendere il rapporto con gli Stati Uniti d’America immaginiamo mitra e fucili che arrivano e ci invadono. Per il rapporto con l’Unione Europea immaginiamo l’Italia che sta affogando e l’UE che le tiene la testa sott’acqua.
La possibilità del riscatto, naturalmente, passa dalla presa di consapevolezza della gravità e dell’urgenza della situazione.
È altresì chiaro che in questa situazione emergenziale sono sospese di fatto la Costituzione e la democrazia. In nome della sicurezza di sospende la libertà, si crea uno stato di eccezione permanente in cui i cittadini accettano di buon grado ciò che in condizioni normali mai accetterebbero. Che questo sia dovuto al coronavirus è ciò che sappiamo, che però possa trasformarsi in una cosa permanente e che questa sia una sorta di piano di volo del liberismo potrebbe altresì essere”.
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