“E’ grave che non si siano ancora riuniti tutti i Ministri della Salute d’Europa” ► Enrico Michetti

Aggiornamenti ora per ora sulle maggiori testate, sportelli di informazione attivi sul sito del Ministero della Salute e numero di contagi (132 in Italia) e vittime (due secondo gli ultimi dati) che sale. E’ emergenza Coronavirus in Italia: la diffusione del Covid-19 sta alimentando la paura e la psicosi – giustificata? – nel nostro paese.

Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno affrontato l’aspetto giuridico e amministrativo di quanto sta accadendo con il Direttore di Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti.

Ecco cosa cosa ne pensa il Professore di come Italia e area Schengen stanno affrontando questa emergenza.

“E’ grave che non si siano ancora riuniti tutti i Ministri della Salute d’Europa”

“Qui ancora non ci sono disposizioni che valicano il confine regionale. Questa invece è un’emergenza nazionale! Anzi, sarebbe un’emergenza transnazionale. Andrebbe gestita organizzandosi con i paesi.

Ci siamo lasciati con il Viceministro della Salute con l’indicazione che a breve si sarebbe dovuta concertare a Bruxelles una riunione con tutti i Ministri della Salute. Se non c’è stata, questo è un atto grave!

Il commissario straordinario dovrebbe mettere in campo la Protezione Civile. Io ancora non ne sento parlare. Ma soprattutto l’esercito! Se è vero che c’è questo rischio di contagio così massivo, questi sono i due soggetti che immediatamente operano nel settore, oltre gli ospedali che hanno competenze specifiche.

L’esercito è l’organismo deputato a perimetrare le aree di contagio. E’ l’organismo che deve organizzare tutto ciò che riguarda la possibilità dei soggetti di ricevere le cure… Tutto ciò che è logistica e organizzazione laddove la situazione si dovesse mettere male”.

ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE:

• Ricciardi (OMS) ► “Ora coronavirus si estenderà: serviva quarantena, ma la politica non ha ascoltato”
• Stato nel panico, campionato spezzatino e partite a porte chiuse… Che porcheria!
• Con la scienza non si gioca