L’Inter non è stanca, come disse Conte per avere un giocatore in più. Una squadra stanca non gioca il finale che ha fatto l’Inter, passato dall’uno a zero all’uno a due.
Molto Conte deve a Lukaku. Un gol da due passi dopo respinta del portiere e un altro su rigore. Il belga arriva così a nove reti, molte per uno che sino a poche settimane fa veniva criticato, mentre sulla sua testa volava il fantasma di Icardi.
Sua ottima spalla, anche a Bologna, Lautaro a quota cinque gol. Quattordici reti in due su un totale di ventiquattro. Segno che l’Inter dipende molto dai suoi attaccanti, come sempre succede alle squadre di Conte.
Non una grande Inter, chiaro. Il vantaggio del Bologna non rispecchiava la partita, ma poteva anche starci. Conte ha rivoltato la squadra, Candreva a sinistra, Politano a destra, Vecino in mezzo.
Un’altra Inter e la vittoria. Bravi, oltre i due attaccanti, Lazaro e De Vrij. Meno bravo del solito Brozovic. Handanovic sorpreso, ma tra Soriano e il gol c’era una deviazione di De Vrij.
Per l’Inter un’altra vittoria esterna. Segno che fa proprio sul serio. Anche nelle giornate in cui è meno lucida, come a Brescia.
Roberto Renga
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