“Mi ricordano il pesce d’aprile“. Così Alessandro Meluzzi, psichiatra, criminologo e saggista ha commentato gli ultimi fatti di Bologna e Modena, piazze che hanno riguardato da vicino o la campagna elettorale della Lega ma anche l’ormai celeberrimo movimento delle sardine: manifestanti che hanno manifestato il loro dissenso rispetto la Lega e in generale verso la destra italiana. Ecco la sua intervista a “Lavori in Corso”.
“Il simbolo del PD è talmente repulsivo che preferiscono assumere il volto delle sardine.
La sinistra nell’impossibilità di affrontare un discorso politico complesso in cui si presenta sui valori, sulle idee, sulle prospettive poltico-sociali la butta in allegria e fa il movimento delle sardine.
C’è un’antica capacità della sinistra planetaria di assumere ora il volto di Papa Bergoglio, ora di Greta Thunberg e ora dei Clinton e sa riciclarsi sapendo utilizzare bene i media. Credo che gli italiani siano un po’ stufi di questa dimensione.
Dietro le sardine ci sono potenti agenzie pubblicitarie, strumenti di comunicazione: non è sicuramente nulla di spontaneo, è come una campagna per lanciare il profumo o il prosciutto di Parma“.
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