Conte lo sa che Dybala cercherà di giocare tra le linee e che Cristiano punterà Godin, il suo anello debole. Lo sa che la Juve lascerà l’area libera per rendere inutili i tre difensori centrali. Sa anche che De Ligt non è certo imperforabile. Ma può lasciare fuori Godin o mettersi a quattro? Non può.
Va dunque con l’Inter di sempre. Subisce l’avvio della Juve, che batte il tasto che si poteva immaginare. Ma l’Inter regge e trova il pari tramite quel braccio di De Ligt e grazie a quel gol ribalta la partita.
Sarri prova l’attacco a tre, poi rafforza il centrocampo e lascia Higuain e Cristiano davanti. Conte toglie Godin, come avrebbe potuto fare dall’inizio, e mette a sinistra Bastoni.
La squadra non è stanca, come il suo tecnico temeva. Ma la Juve ha le chiavi giuste, a quel punto, per passare anche in mezzo e lo fa con Higuain.
Conte ha fatto ciò che poteva e non l’ha fatto male. Ma perde proprio contro la Juve e così alla settima giornata lascia la testa della classifica al suo peggior avversario.
In pochi giorni due sconfitte per due a uno. L’Inter ora deve togliersi i dubbi e credere che si possa ripartire. Tocca proprio a Conte riaccendere il motore.
Roberto Renga
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