Quella che dovrebbe essere l’ultima giornata di consultazioni ha già avuto numerosi colpi di scena. Dopo le parole di Zingaretti nel weekend (“Si risolvano le controversie“) ha parlato Alessandro Di Battista, che rigorosamente con un post sul web ha riassunto le condizioni del Movimento per un asse giallorosso: “No a Benetton, no a Malagò, no ai conflitti d’interesse“.
Questa insomma, la linea guida grillina dettata da uno che evidentemente il suo peso lo ha eccome. Non sarebbero vere invece le richieste dell’alter ego politico di Di Battista, quel Luigi Di Maio ieri vice-premier e oggi aspirante a un ruolo da Ministro dell’Interno. Voci messe in giro dal PD, secondo quanto riferito dal M5S e mentre il braccio di ferro continua la chiave di volta, secondo Antonio Padellaro (editorialista de “Il Fatto Quotidiano”) è Giuseppe Conte.
“Se davvero ha un ruolo nelle trattative tra PD e M5S qualcosa di buono per questo governo verrà fuori“.
Diverso sarebbe il discorso se queste nuove consultazioni non portassero a nessuna soluzione solida: “Mattarella ha un piano B, che è il voto“.
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